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The Butterfly Effect: Frattini e la dipendenza sensibile alle condizioni iniziali

Scritto da Francesca Ciampa Il . Inserito in Mostre

CIAMPA

La personale di Vincenzo Frattini, dal titolo “La dipendenza sensibile alle condizioni iniziali” sarà visitabile presso il Castello Aragonese di Ischia fino al prossimo 17 Giugno. La mostra è stata realizzata a cura di Valeria D’Ambrosio con la collaborazione della Galleria Giovanni Bonelli.

L’evento è caratterizzato dalla presentazione di diciassette opere tra elementi a parete, installazioni, sculture e anche video che ripercorrono l’evoluzione artistica degli ultimi dieci anni di pratica del maestro salernitano. Il topos della mostra si basa sulla reinterpretazione della teoria scientifica del caos sotto diversi punti di vista: dall’aspetto tecnico fino a quello puramente estetico, l’artista compie un excursus tra i complessi meccanismi che determinano le leggi naturali alle quali l’uomo può solo sottoporsi.

Il concetto di “dipendenza sensibile alle condizioni iniziali” si basa sulla teoria del meteorologo Edward Lorenz secondo cui un minimo spostamento di molecole d’aria in un dato luogo può provocare, in una data distanza di tempo e spazio, un corrispettivo avvenimento di portata maggiore.

La teorizzazione, meglio nota come The Butterfly Effect, si basa su esami complessi che hanno determinato una visione nuova del caos con accezione positiva: il caos non è più inteso come assenza di ordine ma bensì come elemento generatore.

Vincenzo Frattini opera nel tentativo di ricreare quel legame sottile e nascosto tra lo scorrere della tempo e la vita umana stessa, fornendo esperienze concrete delle realtà attraverso la concatenazione di base tra il colore e le forme.

Secondo quanto detto l’esposizione si baserebbe sull’ispirazione di tali concetti attraverso le arti visive, attraverso una modularità delle opere anche in sospensione al fine di ottenere una visione globale ma diversificata del prodotto artistico. L’allestimento sconfina rispetto ai limiti classici del castello lasciando la possibilità di visitare nuovi ambienti del Castello Ischitano, fuoriuscendo dalle Sale della Chiesa dell’Immacolata.

La location si offre anch’essa come metafora del cambiamento: il Cimitero delle Clarisse, gli scorci sul mare, i cortili fungono da cornice naturale del momento artistico. L’obiettivo è quello di contrapporre la natura rilassante e fortemente incisiva sullo stato dell’animo umano contro il disordine caotico che è rappresentato dalle nostre vite.