Il Napoli e i direttori di gara
Il club di De Laurentiis entrava -stabilmente- nell'Eurozona 2009-2010 nove stagioni fa, quando Mazzarri sostituì di Donadoni. L'arrivo dell'attuale tecnico granata portò alla svolta, anche se il bergamasco non aveva avuto molta fortuna con le decisioni arbitrali: a partire dalla prima giornata, quando a Palermo (2-1 il finale per i rosanero) Rosetti annullò un gol regolare ad Hamsik.
Ancora più clamoroso l'errore di Tagliavento alla terza giornata, quando al Ferraris il Napoli era in vantaggio sul Genoa e sul finire della prima frazione il fischietto di Terni assegnò un penalty al Grifone: in realtà era stato Sculli a commettere fallo su Campagnaro (espulso per doppia ammonizione), anche se poi i rossoblù dilagarono. Non c'era due senza tre e così il rapporto tra errori arbitrali e sconfitte veniva scritto a Milano, quando Milito realizzò il raddoppio partendo in posizione irregolare.
Ripercorriamo poi il girone di ritorno: Napoli-Genoa terminava a reti bianche ma i partenopei lamentarono due volte la massima punizione: la prima per un fallo di mano, l'altra per un atterramento di Quagliarella appena entrato in area. In campionato l'imbattibilità di Mazzarri terminava il 7 febbraio, ma sul momentaneo 1-1 Damato valutò un possibile penalty in una simulazione di Maggio, poi espulso perché già ammonito. La settimana successiva a Fuorigrotta andava in scena la panolada spagnola. Pari a reti bianche a Napoli e Inter, mentre il 13 marzo la Fiorentina espugnò il San Paolo, ma Banti negava un rigore a Lavezzi: era stato il Pocho a sbloccare il risultato e probabilmente il sorpasso viola venne viziato viziato da un fuorigioco. Era l'annata antecedente il Mondiale Sudafricano, quando i partenopei si incamminavano verso l'Europa. La prima interna di Christian Maggio, dopo il grave infortunio al ginocchio destro nel marzo 2009.