Il Napoli e i tecnici
Maurizio Sarri, un toscano nato per caso a Napoli. I protagonisti del calcio a Città nuova'. Come Chiappella, nato a San Donato Milanese. Segni particolari: gigliato d'adozione, considerate le numerose stagioni a Campo di Marte. Il Signùr Beppe sta a Firenze come Pesaola al Golfo (senza dimenticare Luis Vinicio).
Due bandiere, tra campo e panchina. Se nella storia partenopea il Petisso è stato l'hombre che ha scritto l'incipit di trofei, l'altro assisteva il magiaro Hidegkuti quando la Fiorentina diventava il primo club italiano a centrare il double titolo nazionale/continentale (Coppa delle Coppe e coccarda tricolore nel 1961). E quando mezzo secolo fa il Senor Bruno saliva diretto a Campo di Marte, in Campania sbarcava Chiappella. Cinque stagioni e duecento panchine alla guida del Ciuccio, con posto sul podio nel campionato 1970-'71 (miglior difesa quella partenopea) e una finale di Coppa Italia persa. Nel volume 'Il Napoli dalla A alla Z' Dario Sarnataro e Giampaolo Materazzo lo hanno descritto come ''L'allenatore delle imprese sfiorate. Un brontolone che si sciolse, innamorato della città (e più di lui la moglie Teresa)''. Pesaola e Beppe più volte si sono seduti
su quelle panchine: quando il 7 maggio 1978 Chiappella salvava la Viola dalla B, Juliano scriveva l'explicit nella massima serie da giocatore del Napoli. Un bellissimo brano di Ivan Graziani si intitola Firenze (canzone triste). E nel capoluogo toscano il sogno del terzo scudetto diventava un incubo... Il cantautore abruzzese si spegneva il 1 gennaio 1997, tre giorni prima di Fiorentina-Napoli: il netto successo gigliato aprì la crisi dei partenopei. Era l'ultima stagione a Campo di Marte di Claudio Ranieri (Football Leader gli ha consegnato il ''premio alla carriera''). Otto mesi prima l'ex tecnico del Ciuccio aveva riportato la Viola negli almanacchi, regalandole (anche) una Coppa Italia condita di sole vittorie. Come la terza coccarda tricolore della storia napoletana.
P.S. Nel 2002 neppure Ottavio Bianchi riuscì a evitare la retrocessione. Era la prima stagione di Ancelotti da mister rossonero. E proprio al Franchi Carletto si è seduto per l'ultima volta sulla panchina del Milan.