La nuova mostra al MANN: Ercolano e Pompei. Visioni di una scoperta
A seguito dei ritrovamenti archeologici della città di Ercolano, nel 1738, e della città di Pompei, nel 1748, gli intellettuali e gli artisti di tutto il globo hanno iniziato i loro percorsi formativi a partire da queste tappe. Su quest’idea è stata organizzata la mostra “Ercolano e Pompei. Visioni di una scoperta”, visitabile fino al 30 settembre nella Sala della Meridiana.
L’evento si concretizza in un percorso suggestivo all’interno dei resti delle città vesuviane. L’esposizione, presente lungo il camminamento, rappresenta la narrazione delle scoperte dei reperti archeologici con oltre duecento opere esposte che definiscono le fasi documentarie. Tutti gli elementi sono stati strutturati e selezionati grazie alla collaborazione tra il Museo Archeologico di Napoli e il centro culturale m.a.x. di Chiasso.
Tra le opere esposte spicca il taccuino contenente gli acquerelli e le annotazioni dell’inglese William Gell, la prima raffigurazione degli scavi di Pompei di Francois de Paule Latapie, l’anello del re Carlo di Borbone, il manoscritto dell’abate Ferdinando Galiani “Pitture antiche che si conservano nella Real Villa di Portici”, le tre planimetria di Pompei ed Ercolano dell’ingegnere Karl Jakob Weber.
In questo straordinario iter storico è possibile ripercorrere una delle tappe del Grand Tour, lungo la quale si sono intrecciate diverse arti come quella pittorica, scultorea, letteraria, archeologica, architettonica e grafica. In questo scenario culturale, il ruolo principale spetta agli intellettuali che valorizzano gli scavi diffondendo la loro fama in tutto il mondo.
In questa occasione è possibile poter visionare delle opere del passato normalmente esposte in venti istituzioni diverse presenti in collezioni, private e pubbliche, degli Stati Uniti, della Svizzera, della Francia e dell’Italia. La volontà, posta alla base dell’organizzazione dell’evento, è quella di restituire vita alla cultura classica come fondamento unificatore dell’Unione Europea.
Nelle interviste rilasciate ai giornali, il Direttore del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, Paolo Giulierini, afferma “Da Ercolano e Pompei. Visioni di una scoperta, ci perviene un chiaro segnale di quanto la cultura classica sia uno dei pochi pilastri su cui può trovare fondamento il concetto di unione europea: per questo, insieme al m.a.x. di Chiasso, abbiamo costruito un percorso non soltanto dalle solide fondamenta scientifiche, ma anche aperto ad un dialogo sempre attento con il presente.”
Un evento imperdibile per tutti colore che vogliono rivivere le radici dell’umanità, riscoprire il passato e la storia della propria civiltà. Ercolano e Pompei dopo duemila anni di storia si mostrano ancora in grado di competere con le città contemporanee dal punto di vista attrattivo.