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Viaggio nella Province della Campania: Benevento

Scritto da Gabriele Crispo Il . Inserito in Napoli IN & OUT

citta di benevento
La Provincia di Benevento il 25 Ottobre compirà 158 anni.
«È davvero azzardato riassumere la storia di Benevento e provincia in primo luogo perché, dipanandosi essa per almeno un paio di millenni e mezzo, inevitabilmente si sminuzzerebbero o si trascurerebbero una lunga serie di avvenimenti; in secondo luogo perché alcune recenti scoperte archeologiche hanno acuito alcuni problemi interpretativi di molte questioni storiche.

La fondazione della città di Benevento testimonia di rapporti con aree territorialmente molto lontane, in un contesto, dunque, non solo localistico di influenze culturali e storiche: secondo la leggenda, infatti, la città fu fondata da un greco, Diomede, subito dopo la distruzione di Troia. La leggenda, ancora, vuole che il fondatore elesse a simbolo della "sua" città le zanne del cinghiale Caledonio. In cambio del non piccolo sacrificio, lo sfortunato animale ha ottenuto la gloria di essere raffigurato nello stemma ufficiale del Comune di Benevento. All'illustre origine greca è legata l’assai complicata etimologia del nome del capoluogo: a quanto pare il nome originario della città fu Maloeis [...] il nome Maloeis successivamente fu prima storpiato dai romani in Maleventum, “malum eventum", per via delle batoste militari subite dai sanniti, e poi dagli stessi Romani trasformato, dopo la vittoria su Pirro nel 275 a.C., in Beneventum.»
Dopo la dominazione dei Romani, il Sannio fu conquistato dai Longobardi, che istituirono il potente Principato di Benevento. Per qualche secolo il Principato dominò nel Sud Italia, insieme al Principato di Spoleto, nonostante le lotte intestine con Salerno. Con Landolfo VI si chiuse l'epoca del Ducato di Benevento, che era ormai accerchiato dai Bizantini, dai Normanni e dallo Stato Pontificio. Durante questo periodo si raccontano di molte leggende. Le origini antichissime di Benevento, l’hanno legata alla cultura pagana ed ai riti mistici. «Benevento è stata sempre avvolta da un alone di mistero ed è nota per le storie sulle streghe, che si tramandano da generazione in generazione. Si narra che le streghe avrebbero prediletto un albero in particolare, intorno al quale usavano compiere i loro riti. Quest’albero è il noce. Fin dall’antichità, all’albero di noce vengono attribuite proprietà sia benefiche che pericolose. Le janare adoravano riunirsi per i loro sortilegi sotto quest’albero. Le janare erano le Dianare, cioè le seguaci di Diana, coloro che celebravano i riti legati alla fertilità ed alla madre terra, insomma erano le streghe. Nell'immaginario collettivo, Benevento era il covo delle streghe ed in più era il luogo dove cresceva, un grande albero di noce intorno al quale tutte le più potenti janare, si incontravano per celebrare i loro riti demoniaci». Come dimenticare il rito riportato da numerosi storici in merito :«Unguento unguento portami al noce di Benevento sopra l'acqua e sopra il vento e sopra ogni altro maltempo». Si narra di spiriti che nella notte conducevano alla follia i viaggiatori ignari.
Tornando alla storia, Roberto il Guiscardo nel 1053, dopo aver conquistato numerosi altri territori dell'Italia meridionale, riuscì a conquistare Benevento, che da più di cinquecento anni era indipendente. Ne venne dichiarata la sudditanza formale al Papato. L'antica città, che aveva terrorizzato i Romani, venne ridotta ad una piccola città marginale: era tutto ciò che restava di un principato un tempo potente e capace di determinare le rotte della politica nel Mezzogiorno. Nel 1806, per un decennio, Benevento tornò ad essere un Principato, grazie a Napoleone, che nominò principe Charles Maurice de Talleyrand, lo Stregone della Diplomazia, il Camaleonte della politica dell'800, che diceva di sé «Voglio che per secoli si continui a discutere di quello che sono stato, di quello che ho pensato, di quello che ho voluto». Dopo il crollo dell'Impero di Napoleone fu per alcuni mesi Primo Ministro francese.
Dal 1815 Benevento è rimasta dominio pontificio fino all' Unità d'Italia. Quando si costituì il Regno Sabaudo, Salvatore Rampone ottenne che a Benevento fosse creata una provincia ad hoc e il Parlamento, nonostante l'opposizione dei politici delle vicine province, ratificò l'istituzione: “per i patrioti sanniti questo rappresentava il riscatto di secoli di umiliazioni per un territorio che aveva avuto un passato gloriosissimo.”
Oggi quella di Benevento, è una delle cinque province di cui si compone la Regione Campania. È la Provincia meno popolosa della Regione: conta poco meno di 280.000 abitanti. Nel 2014 si parlò di un accorpamento tra Benevento ed Avellino che avrebbe dato vita alla provincia di Ave-Sannio: la prima non rispondeva ai requisiti di popolazione, in quanto contava meno di 300.000 abitanti e la seconda, risultava essere troppo poco estesa da un punto di vista territoriale. Anni prima si discuteva della formazione del Molisannio, una nuova regione, che avrebbe compreso le province di Benevento, Isernia e Campobasso. Ciò avrebbe permesso a Benevento di avere una maggiore rappresentatività locale e nazionale al Senato e nel Consiglio Regionale della nuova regione. Sono proposte, che come ben si evince dallo stato attuale delle cose, non hanno trovato successo.
Il Capoluogo di provincia è Benevento, che conta poco più di 59.500 abitanti, in calo rispetto ai decenni scorsi. La città è amministrata da Clemente Mastella, grande organizzatore di eventi e di bufere mediatiche. Durante la scorsa stagione calcistica, il Benevento ha gareggiato in serie A e dopo la prevedibile retrocessione, oggi lotta in serie B per essere ripromosso.
Benevento è una città ben gestita, dove si può condurre un'esistenza serena tra lo svago e la tranquillità. Una città pulita e sede di università, sia pubbliche che private; di ospedali e cliniche; di giornali e riviste; di teatri e di cinema. Potremmo definirla una “piccola bomboniera”.
A poca distanza da Benevento si trova Montesarchio. La città conta poco meno di 15.000 abitanti ed è inserita in una cornice mozzafiato: immersa nella natura si erge su una collina la Torre e il Castello, oggi sede del Museo archeologico nazionale del Sannio Caudino. Possiede un discreto polo industriale e commerciale.
Altra cittadina della Provincia è Sant'Agata dei Goti, poco più piccola di Montesarchio, è uno dei borghi più belli di Italia. «Sant'Agata è stata spesso set cinematografico, vi sono stati girati infatti molti film e cortometraggi [...] Il territorio santagatese è tradizionalmente votato alla produzione di olio, vino, frutta, ortaggi, cereali e legumi».
Attaccata a Benevento vi è San Giorgio del Sannio. Cittadina in crescita demografica, si presenta moderna e commerciale. «È un importante centro di coltivazione e lavorazione del tabacco, allevamento di suini e bovini, vino, olio, cereali, gelsi, frutta. Attività artigianali varie».
Altre cittadine della Provincia sono Airola, Telese Terme, Apice e Pietralcina. Il comune con meno abitanti è Ginestra degli Schiavoni, che ne conta appena 481.
Quella di Benevento è una provincia montuosa, ricca di valichi e avvallamenti. I paesaggi sono spettacolari e vi è una buona produzione di vini e olio. La pianura più grande è la Valle Caudina, che si trova al confine con la provincia di Avellino e Caserta e rappresenta il portone di ingresso per arrivare a Benevento città.
Le infrastrutture autostradali sono poche. La città non è collegata bene con Caserta. Ci sono solo strade provinciali, perdi più trafficatissime. Le linee ferroviarie sono la Napoli- Foggia; la linea Benevento- Avellino; la linea Benevento- Campobasso e la storica, sempre al centro di polemiche, Benevento- Cancello.
Dal 1950 ad oggi la Provincia ha perso all'incirca 50.000 abitanti. È una fuga perenne di popolazione, legata alla carenza di opportunità e alla lontananza dai grandi centri.
La Regione dovrebbe avere più considerazione per il Sannio.
FONTI:
http://www.senzalinea.it/giornale/benevento-e-le-sue-leggende/
https://it.wikipedia.org/wiki/Benevento
http://www.provincia.benevento.it/