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“La personale del fotografo Antonio Florio: i miei sogni sono così distanti dai tuoi?”

Scritto da Francesca Ciampa Il . Inserito in Mostre

CIAMPA

Napoli è una città che ha fatto della propria produzione artistica uno strumento di autodichiarazione sociale, esprimendo spesso criticità culturali al fine di proiettarsi verso potenziali visioni di apertura e condivisione. Il panorama artistico partenopeo, fucina di grandi artisti, presenta sulla scena un giovane fotografo esordiente, Antonio Florio, il quale mira ad esprimere l’autenticità della realtà che ci circonda.


La mostra fotografica, intitolata “i miei sogni sono così distanti dai tuoi?", sarà visitabile da Giovedì 4 Ottobre a Domenica 4 Novembre 2018 presso il Nuovo teatro Sanità. Durante l’intera durata dell’evento verrà data la possibilità ai fruitori della mostra di poter incontrare, tramite accordi, sia il fotografo che alcuni dei protagonisti ritratti negli scatti.
Il tema dell’uguaglianza sociale è chiaramente percepibile all’interno del lavoro di Florio: nei suoi scatti egli ritrae indiscriminatamente ragazzi napoletani e stranieri. L’obiettivo non percepisce differenze, estraneità o discriminazioni, bensì ciò che traspare è la potenza espressiva dei loro volti e dei loro sogni, il fil rouge che abbatte ogni muro di razzismo o xenofobia. A rafforzare questo messaggio di unità vi è la sottrazione dello sfondo, volutamente lasciato bianco per marcare il valore di uguaglianza e canalizzare l’attenzione sul concetto più che sulla forma.
Ad ognuno dei 17 scatti corrisponde una storia, raccontata attraverso la trascrizione delle interviste condotte dall’artista. Ogni breve racconto, superficiale o profondo che sia, mira a restituire la verità del vissuto dei protagonisti. La volontà di fondo di non dare voce solo alle tragicità ma anche alle banalità delle vicissitudini raccolte, spinge il visitatore a sentire “l’altro” non più come indesiderato.
Ognuno di noi può rileggere se stesso nelle didascalie fotografiche, quali si traducono come frammenti della propria quotidianità, tra paure e sogni. Queste immagini rompono le barriere raziali, geografiche ed etniche: non si guarda più al colore della pelle, al paese di provenienza o allo status sociale bensì ci si trova davanti un gruppo di ragazzi che sognano nel nostro stesso modo. Tutti meritano di essere ascoltati, di esprimere i propri disagi o desideri colmando quelle distanze sociali che ci sembravano infinite.
Abbiamo chiesto al fotografo Antonio Florio come un’artista così giovane, classe ’98, possa aver elaborato una sensibilità così profonda, ci risponde con il suo motto di pensiero “Homo sum, humani nihil a me alienum puto. Tutto ciò che è umano mi riguarda.” Come ogni grande artista, la sua ispirazione nasce proprio dall’innata sensibilità di cogliere le sfumature profonde della sua realtà. L’artista ha avuto l'opportunità di incontrare ragazzi con le sue stesse passioni ma con radici molto diverse, motivo per cui il suo estro e la sua curiosità lo hanno spinto a voler dare loro una voce e un volto.
Florio si racconta e ci spiega da dove è nata questa la chiave di ispirazione al suo progetto: “Ho giocato per un po' di tempo con la squadra multietnica di Mugnano, AfronapoliUnited, il cui scopo principale è proprio quello di favorire, attraverso la forza aggregante del calcio, l'inserimento dei migranti nella società italiana […]. L'Afronapoli è stata una forte fonte ispiratrice ma prescinde dalla realizzazione del progetto; molti ragazzi li ho conosciuti il giorno stesso degli scatti. La società, in particolar modo il mio amico Guido Boldoni (responsabile della squadra Juniores), ha fatto da tramite tra loro e me”.
Una mostra che ci impone di riflettere e lo fa attraverso l’arte della fotografia lasciando la possibilità di guardare “l’altro” con occhi diversi, di dialogare con i protagonisti dei ritratti e di relazionarsi ad una nuova capacità di accettazione, quella promulgata dall’autore. Considerato il contesto politico che stiamo affrontando, la scelta tematica della personale fotografica di Antonio Florio dimostra il coraggio di questo giovane artista, il quale affronta con successo la sfida dell’uguaglianza sociale.