“Bianchi i giorni che sovrastano le notti”: sculture di Jean-Loup Champion
Alla Mapils Gallery, sita in via Monte di Dio al Palazzo Serra di Cassano, è stata inaugurata lo scorso 18 ottobre la mostra personale di Jean-Loup Champion a cura di Maria Pia De Chiara. “Bianchi i giorni che sovrastano le notti”, questo il titolo dell’esposizione dell’artista francese, sarà visitabile fino al prossimo 11 gennaio 2019 ed è accompagnata da un testo critico di Angela Tecce.
La rassegna presenta una produzione inedita che Champion ha sviluppato negli ultimi anni. Avvicinatosi alla scultura nel 2006, continuando comunque il suo lavoro di editore e storico dell’arte, l’artista, a seguito di ben tre trapianti di fegato, ha sviluppato un nuovo modo di contemplare il corpo e il mondo. Caratteristiche degli ultimi lavori sono, per l’appunto, il colore bianco e la tridimensionalità.
In “Bianchi i giorni che sovrastano le notti” ci sono gli ultimi lavori realizzati dal 2017 ad oggi, una serie di opere intitolata “Monumenti”. Le sculture presentano un chiaro richiamo alle tombe etrusche e rimandano anche ai monumenti funerari barocchi di Napoli e alle sculture di Cy Twombly. I bozzetti di Champion, realizzati in legno e materiali vari, ma rigorosamente dipinti di bianco, sono esposti a Napoli in una prima assoluta, insieme a quattro bronzi patinati.
Nel biancore non sempre candido di queste sculture si scorgono alcune figure umane volte a celebrare cerimonie e culti sconosciuti ed allo stesso tempo a vivere l’angoscia della vita quotidiana, creando in questo modo un parallelismo tra passato e presente attraverso una sovrapposizione di innumerevoli esistenze. In altre opere i basamenti risultano essere compatti, diventando simbolo di quelle vite che vengono scagliate dal destino verso un altrove da cui affiorano.
Jean-Loup Champion ha dedicato le sue opere a tutti coloro che hanno lottato per stare in questo mondo, a quelli che hanno cercato un modo di sopravvivere alla vita stessa nonostante il tempo ne stesse logorando il corpo, li ha resi immortali con i suoi “Monumenti”. Le fattezze umane non sono mai rese nel dettaglio, ma anzi, le sculture, nella maggior parte dei casi, si presentano come rocce erose dal tempo, che il tempo stesso ha reso umane. L’artista catapulta lo spettatore in una nuove dimensione, che solo lui conosce, in cui passato e futuro si mescolano in una nuova realtà.