Perché in Germania est il nazismo è finito nel 1989
Tutti noi sappiamo che dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, il paese che più di tutti ha pagato un caro prezzo per colpa di Adolf Hitler è stata la Germania.
Dal 1945 è stato un paese spartito tra le potente vincitrici e in seguito diviso in due da un muro, fortemente voluto dalla Germania est per impedire che il capitalismo potesse, in qualche modo, influenzare o addirittura contaminare la prima esperienza di socialismo reale!
Il 1961 fu un anno concitato, poiché vide sorgere il famoso muro di Berlino, entrato nel collettivo immaginario come simbolo della divisone dei popoli e della repressione, e sopratutto perché vi fu un inasprimento della guerra fredda tra Stati Uniti e Unione Sovietica, inasprimento che culminò con la crisi dei missili di Cuba. L’anno che segna l’inizio non ufficiale delle ostilità è il 1948, quando Stalin decise di chiudere l’accesso alle zone occupate dal USA, Francia e Inghilterra e di staccare all’Ovest la luce elettrica, rendendo mezza Berlino una città fantasma.
Ma il culmine della repressione si ebbe con la STASI, il Ministero per la Sicurezza di Stato, era la principale agenzia di spionaggio della Repubblica Democratica Tedesca.
La STASI controllava ogni cittadino tedesco dell’est, al fine di condannare ogni atto contrario al socialismo, o meglio allo stalinismo, arrivando perfino alla tortura. Una tortura disumana, che non si basava sulla violenza fisica, bensì su quella mentale.
La STASI mirava all’annullamento della persona, privandolo di ogni contatto umano per mesi e perfino del sonno. Tutto allo scopo di ottenere l’informazione desiderata e di persuadere il prigioniero ad abbandonare l’illiceità che stava commettendo.
Una volta persuaso, il prigioniero poteva divenire anche un infiltrato della STASI.
Con Erich Mielke, la STASI si rese indipendente dal potere politico, arrivando ad minacciare qualsiasi oppositore e, addirittura, ad appoggiare alcuni gruppi terroristici di sinistra.
Negli Settanta, la STASI fu capace di spiare che il Cancelliere federale Willy Brandt, il fautore della Ospolitik (una politica che portò all’apertura di un dialogo con la Germania Est), che vide la Germania Ovest firmare diversi trattati con l’URSS, con la Polonia e con la DDR, che valsero a Brandt il premio Nobel per la pace del 1970.
Nel 1975, si scoprì che uno dei più fedeli collaboratori del Cancelliere Brandt, Günter Guillaume, fosse in realtà una spia della STASI. Tutto questo provocò un pensante scandalo che ovviamente portò alle dimissioni di Brandt.
Potremmo dire che la STASI fosse uno Stato a se, lontano perfino dal controllo di Honecker.
A nulla valse il processo di democratizzazione voluto da Gorbačëv, la STATI rimase forte e pressante fino alla caduta del muro di Berlino nel 1989.
In seguito alla riunificazione delle due Germanie, formalmente avvenuta nel 1990, i dossier raccolto dalla STASI dal 1950 al 1989, vennero resi accessibili e si venne a conoscenza delle barbarie compiute da tale agenzia.
Si scoprì che 5 tedeschi su 9 fossero in realtà agenti della STASI, che perfino dei matrimoni era sorti con l’intento di spiare il coniuge e che persone avevano perso il lavoro perché la STASI aveva voluto così.
Negli anni della DDR numerosi intellettuali in contrasto con il regime sovietico, furono costretti a rinunciare alla propria arte, arrivando al suicidio.
Insomma possiamo affermare con tutta certezza che, se nell’Ovest il Nazismo era terminato nel Führerbunker il 30 Aprile 1945, con il suicidio di Adolf Hitler, all’Est il nazismo è perpetuato attraverso continue violazioni delle libertà, dei diritti e attraverso gli omicidi compiti quotidianamente dalle guardie di confine, per impedire ai cittadini della DDR di fuggire all’Ovest.
In poche parole: in Germania est il nazismo è finito il 16 Novembre del 1989!