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Nuova forma per l'esame di "maturità": una semplificazione della prima grande prova della vita?

Scritto da Giovanni Oliviero e Concetta Formisano Il . Inserito in A gamba tesa

maturita
Nelle poche manifestazioni studentesche a cui abbiamo partecipato, notavamo sempre uno striscione che sentenziava «ci rubano il futuro» preceduto da improperi verso chi si trovava al governo.
Tante volte, siamo stati tentati di chiedere il perché queste famigerate manifestazioni si svolgessero sempre e solo in autunno e mai magari a Maggio, nell'ultimo mese di scuola. Non vogliamo credere ad un retaggio sessantottino o a ragioni opportunistiche. Forse, ancora oggi, gli studenti scendono in piazza solo per esplicare una rabbia verso qualcosa che magari nemmeno conoscono appieno (nella maggioranza dei casi) o magari perché «qualche ora in strada è sempre meglio di qualche ora di storia». In questi giorni, dinanzi all'ennesima “protesta autunnale”, abbiamo deciso di avvicinare uno dei leader che guidava il corteo per chiedergli le ragioni della loro protesta. Oltre le solite frasi di rito e improperi verso i governanti (bontà sua), ci stupiva il fatto di non trovare tra quelle ragioni l'abominio che è stato prodotto con il nuovo esame di Stato.
Ebbene,esattamente dal 19 giugno 2019, entrerà in vigore una nuova forma di esame di Stato rispetto a quella che abbiamo imparato a conoscere fino ad oggi. Un nuovo esame senza terza prova, con inutile e incombente presenza di prova INVALSI e Alternanza Scuola-Lavoro e senza tema di ambito storico.
La terza prova è da sempre il tallone d'Achille di ogni maturando, eppure non ci è mai morto nessuno. Sembrerebbe troppo difficile per le nuove generazioni, veloci nello stare al passo con la tecnologia, stare al passo con la stessa velocità ad un ragionamento che spazia tra ben cinque materie in un tempo relativamente limitato. Eppure, eliminare la terza prova, più che un favore agli studenti, è una condanna a morte per il ragionamento.
L'Alternanza Scuola-Lavoro, ormai presente da un po' di anni nelle scuole, sembrerebbe non essere entrata a far parte delle prove d'esame (al contrario di quanto annunciato in questi anni).
Dunque, se l'Alternanza non è né obbligatoria, né funzionale, né gradita, a cosa serve nelle nostre scuole se non ad impedire il normale svolgimento dei programmi scolastici?
La prova INVALSI pre-esame, invece, sembrerebbe essere ben più inutile dell'Alternanza Scuola-Lavoro: una complessa prova prima dell'esame di Stato che, però, non viene valutata. Può essere considerata l'ennesima perdita di tempo per alunni e insegnanti?
La novità di questo nuovo esame di maturità che ci sta più a cuore, però, è l'eliminazione del tema di ambito storico dal fascicolo della prima prova.

Da ex studenti liceali, ciò che ci viene da pensare è che l'eliminazione di una parte sostanziale di tale materia dalla prima prova d'esame non farà altro che portare a bistrattare sempre di più la materia anche nell'ambito scolastico a favore di chissà quale altra novità, per far sì che i ragazzi non abbiano più una coscienza critica che possa fargli dire - come in un celebre film - «questo è il bene e questo è il male».  Nonostante ciò, la Storia fa parte, consciamente o inconsciamente, di ognuno di noi e, come avrebbe detto A. Gramsci: «L'indifferenza è il peso morto della storia.»