Scala: “Gli All Stars Campania sono una bella realtà”
Raggiunto dalla nostra redazione Gennaro Scala ha parlato del progetto di Giovanni Dalla Libera, per poi soffermarsi sui mali del “sistema basket” al giorno d’oggi.
Gennaro Scala, ex cestista, è stato raggiunto dai nostri microfoni e ha rilasciato molte dichiarazioni. In un primo momento si è toccato il tema degli All Stars Campania, formazione itinerante ideata da Giovanni Dalla Libera. Ecco quando dichiarato da Scala: “Ringrazio Joe per tutto quello che sta facendo per il basket a Napoli, lo ringrazio per avermi reso partecipe in questa bella iniziativa che mi permette di incontrare di nuovo tanti vecchi amici. Con i molti ex giocatori coinvolti, capaci di calcare palcoscenici importanti, questa idea può trascinare molti ragazzi ad appassionarsi al basket.”
Il discorso ha poi virato sui problemi principali che attanagliano il basket italiano al giorno d’oggi: “Una strada percorribile per poter iniziare una risalita concreta porta alla creazione di strutture per formare allenatori capaci e dirigenti volenterosi che poi insieme a società economicamente pronte possono dare la possibilità ai ragazzi di esprimersi al meglio. Ecco i ragazzi di oggi forse non sono più disposti a sacrificarsi, vogliono tutto e subito. Proprio per questo motivo i coach devono essere molto preparati, anche sul piano psicologico.”
La chiacchierata ha toccato anche il tema stranieri. Ecco quanto evidenziato dalla nostra redazione: “A tutti coloro che affermano che i pari età stranieri sono più pronti dei nostri ragazzi rispondo con una semplice affermazione, basta guardare com’è messa la Serie A di basket con tutti questi stranieri”.
Infine, a chiosa di una lunga chiacchierata, Scala ha raccontato come ha iniziato a giocare e chi era il suo idolo d’infanzia: “Mia madre mi iscrisse, insieme ai miei fratelli, al Centro Ester nel 1979. Il mio primo coach fu l’avvocato Caccavale. Dal lontano 1979 ad oggi il basket è cambiato, ora è molto più fisico e poi la linea da 3 punti ha rivoluzionato tutto. Ora tutti giocano sul perimetro, i ragazzi non sanno più cos’è il gioco spalle a canestro. Il mio idolo è sempre stato Dino Meneghin, ho sempre cercato di imitarlo in campo. La sua combattività e il suo carisma hanno fatto di lui un vero leader”.