Archivio Magazzini: Yvonne De Rosa e il suo Chapter one
Una nuova strabiliante mostra di Yvonne De Rosa presso i Magazzini Fotografici di Napoli, sito a Via San Giovanni in Porta. L’evento, intitolato “Archivio Magazzini”, sarà visitabile fino al 2 Dicembre al prezzo di tesseramento di 5 euro.
L’artista ha scelto questa location proprio per esaltare il tema della sua ricerca artistica che si basa sul riutilizzo del materiale fotografico e sul recupero delle vecchie pellicole. L’osservazione mira ad analizzare il rapporto tra passato e presente, scardinando i limiti temporale che imprigionano scatti senza tempo.
L’obiettivo di Yvonne De Rosa è quello di recuperare e valorizzare il territorio attraverso la riscoperta della memoria storica. Infatti tramite la conoscenza del patrimonio culturale è possibile percepire e proteggere le proprie radici.
Il progetto ha recuperato oltre 10.000 negativi di un fotografo ignoto degli anni ’50, i reperti furono ritrovati in una scatola abbandonata alle intemperie. Successivamente, attraverso un lungo processo di restauro digitale, è stato possibile riportare alla luce ciò che era conservato all’interno di quegli scatti.
L’utilizzo delle tecnologie e soprattutto il passaggio alla digitalizzazione del materiale fotografico risulta un tassello essenziale ai fini della diffusione della cultura. L’adeguamento della conservazione all’evoluzione dei tempi risulta necessario ed essenziale per orientare gli studenti, gli artisti e ricercatori.
La digitalizzazione delle opere ha rappresentato una nuova occasione di veicolazione culturale e un potenziamento del valore della memoria collettiva. Questo lavoro ha conferito la riscoperta dei valori nostrani e ha aumentato il senso di coesione della comunità locale.
Gli scatti raffigurano un chiaro spaccato del nostro territorio: da Edoardo de Filippo a Sophia Loren, da Anna Magnani a Nino Taranto, dal sindaco Valenzi a Kennedy. Ogni immagine è stata volutamente lasciata in bianco e nero per rimarcare il fascino e l’atmosfera delle fotografie degli anni’60.
La mostra espone solo un estratto del potenziale complessivo dell’interno progetto, proprio per mostrare quello che potrebbe significare riportare alla luce pellicole e scatti che hanno segnato una delle epoche italiane più intense.
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