Ospite dello Spazio NEA la personale di Francesco Patriarca, “Tropical House”
Fino al prossimo 8 gennaio lo Spazio NEA, sito in via Costantinopoli a Napoli, ospiterà “Tropical House”, titolo della personale di Francesco Patriarca curata da Graziano Menolascina. Il progetto espositivo è stato ideato da Luigi Solito e si presenta come un’installazione “site specific” che mette insieme diverse serie di lavori dell’artista romano che variano tra disegno, pittura e fotografia.
Uno degli aspetti celati dietro “Tropical House” è il duplice desiderio dell’artista di sensibilizzare gli spettatori sul cambiamento climatico, di cui il mondo tropicale è particolarmente soggetto, ma anche quello di raccontare un luogo così remoto, sognato e immaginario dove l’uomo può vivere in perfetta sintonia con la natura.
Tutti i progetti di Patriarca nascono da periodo e situazioni vissute dentro e fuori il suo studio artistico. La sua creatività interviene per trasformare questi suoi progetti in mostre cariche di esperienza. Ogni esposizione diventa il mezzo per proiettare l’osservatore verso luoghi geografici lontani sia mentalmente che fisicamente, lontani dall’immaginario collettivo, in cui l’artista ricostruisce pezzi di storia sia della comunità che propri.
Per il suo particolare talento e modo di interpretare il mondo circostante, Francesco Patriarca viene considerato anche come l’ambasciatore che mette l’individuo di fronte all’evidenza, lasciandolo al suo libero arbitrio. Secondo lui l’arte è l’integrità della natura. Quella che compie non è solamente una ricerca estetica, ma anche introspettiva: si tratta della necessità di comprendere la propria esistenza e di dare una risposta al rapporto tra uomo e natura.
L’esposizione è anche un elogio, infatti la serie di lavori esposti in allo Spazio NEA sono frutto di un lavoro realizzato in omaggio alla “Maison Tropicale” di Jean Prouvé, la struttura abitativa modulare che il celebre architetto francese aveva sviluppato per sopperire al fabbisogno abitativo dell’Africa coloniale, un’abitazione in grado di fondersi con la natura circostante, ma allo stesso tempo di permettere alla natura di entrare all’interno.
“Tropical House” riproduce l’atmosfera di una vera e propria serra tropicale con carte e disegni che rappresentano la natura, piena di assemblaggi e collage realizzati con foglie e piante disegnate che rievocano tutta la ricchezza naturalistica e la sensualità di quel mondo. Gli slanci e i freni della natura, le linee dritte e slanciate o colpite in piccolissime serpentine, o ancora rotte nell’infinito e pulviscolare battere indirizzano letture sincopate e frante, non più distese e piane. Nell’intera opera di Francesco Patriarca tutto si tramuta in domande destinate a rimanere senza alcuna risposta poiché si affacciano sulla misteriosa natura che ancora deve mostrarsi in tutta la sua interezza.