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Napoli - Bologna, un po' di storia

Scritto da Antonio Capotosto Il . Inserito in Il Pallonetto

Caporale

Per i ragazzi di ieri Napoli-Bologna significa soprattutto Beppe Savoldi, senza dimenticare le contropartite di Sergio Clerici e Rosario Rampanti. E se poi pensi che l'ex tecnico dei rossoblù ha guidato per sette mesi il Napoli, non puoi dimenticare che in riva al Golfo Donadoni venne sostituito da Walter Mazzarri, il quale aveva lavorato sotto le Due Torri come collaboratore di Renzo Ulivieri.
Quando 'Mister due miliardi' tornava nel capoluogo emiliano, dopo cinque stagioni in Emilia approdava in riva al Golfo Mauro Bellugi, il quale ritrovava l'ex compagno di reparto Vittorio Caporale. Per i nostri nonni Napoli-Bologna significa anche Eraldo Monzeglio, che nella stagione 1926-'27 disputò la prima stagione con la casacca felsinea. Tanti anni con il club rossoblù, come in quello partenopeo da allenatore. Nel volume 'Il Napoli dalla A alla Z', Dario Sarnataro e Giampaolo Materazzo scrivono: “Ha segnato un epoca e non solo per quello che ha conquistato o per quello che ha rappresentato. Ha attraversato sette anni di calcio a Napoli, ha convissuto con il comandante Lauro, prima assecondandone i progetti, poi scontrandosi con durezza. Ha gestito le fronde interne, ha proposto calcio, ha ottenuto risultati, ha partecipato alla costruzione della squadra convincendo Vinicio a vestire l'azzurro. Fa parte della storia del Napoli perché ha il primato assoluto di panchine consecutive, 236, un record ancora imbattuto”. In riva al Golfo Mozeglio ha avuto alle sue dipendenze anche gli ex rossoblù Paolo Todeschini e il magiaro Istvan Mayer. Ha lavorato inoltre con Manlio Scopigno, successore di Fulvio Bernardini alla guida dei pretoniani. Anche Vinicio ha vestito la casacca del Bologna. L'ultimo trofeo del club felsineo -non consideriamo la Coppa Interno del 1998- è la coccarda tricolore di quarantaquattro anni fa: l'allenatore di quella squadra era Bruno Pesaola, un napoletano nato per caso in Argentina. In quella squadra vi era anche il simpatico Eraldo Pecci, anche lui futuro giocatore del 'Ciuccio' (una stagione a Soccavo). E Beppe Incocciati ha chiuso la carriera nel Bologna. Come un certo Antonio Juliano.