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Di cosa parliamo, per piacere?

Scritto da Ernesto Nocera Il . Inserito in A gamba tesa

luigi dimaio

Il decreto per il taglio delle pensioni d’oro eleva la soglia minima da 80mila a 90mila euro lordi annui. I soggetti interessati sono 59163 su 16 milioni di posizioni pensionistiche (0,37% del totale). Esse sono così distribuite: 65,6% al Nord, 28,5 % al Centro e 4,9 % al Sud.

Il decreto prevede un risparmio tra i 110 e in 200 milioni annui. Nell’ipotesi migliore il risparmio effettivo è di 110 milioni perché su quei 200, adesso, già preleva 90 milioni, dato che tale importo è soggetto all’aliquota fiscale apicale del 45% e, ovviamente, se l’importo sparisce dal reddito, sparisce anche l’importo dell’aliquota che vi gravavo. Le posizioni sono così ripartite: il 65,6 delle posizioni è al Nord, il 28,5 % al Centro ed appena il 5,9 % al Sud.

C’è quindi un problema politico con la Lega, come è ovvio.

Questa fragorosa campagna mediatica finisce in una bolla di sapone. Con 101 milioni possiamo dare appena qualche decina di euro annui a quelli che stanno al di sotto del limite dei 780 euro. Anche aggiungendo il risparmio al netto del gravame fiscale dei tagli sulle posizioni degli ex parlamentari la situazione non migliora gran ché. Senza considerare chi, nel caso di applicazione della flat tax, ne guadagnerebbero.

Molto rumore per nulla – MUCH ADO FOR NOTHING.

Ma allora a che è servita tutta quella strepitosa campagna?

Semplicemente a giocare su una indignazione popolare, furbescamente eccitata che ha contribuito al successo elettorale dei 5 stelle. Un imbroglio a spese della credulità popolare.

Diverso sarebbe il discorso sul ricalcolo contributivo di TUTTE le pensioni retributive. L’obiettivo grosso è quello ma dubito che lo mettano in atto perché attaccherebbero posizioni di qualche decina di milioni di pensionati i cui voti dovrebbero scordarseli, come è ovvio.

Tutto sommato una operazione disonesta e mediatica senza risultati pratici.

Allora ? Continuerete a votare degli imbroglioni?