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I nostri figli

Scritto da Nestore Cerani Il . Inserito in Napoli IN & OUT

fuga di cervelli 1

Non passa giorno senza addolorate considerazioni sui "nostri" figli laureati che vanno all'estero. Perché in Italia la "questione giovanile" è la "questione studentesca". Studente e "giovane” non sono termini equivalenti né intercambiambili.

 

Lo “studente " è "giovane " per definizione ma non tutti "giovani" sono studenti. Secondo Eurostat in Italia il 41% degli italiani in età da lavoro ha solo il titolo della scuola media inferiore contro una media UE del26,2%. A Napoli, al solito, è peggio perché, secondo le statistiche comunali, siamo al 65% con un 3% di analfabeti totali (lo so bene perché nel rione dove abito il 90 % delle donne adulte riesce a stento a fare la firma. Se può consolarvi siamo penultima, prima della Romania.

Perché dunque la questione giovanile per partiti, stampa, TV e rete è solo quella degli studenti e laureati? Semplice, perché le "èlites" che governano questi settori si confrontano solo con quel problema, e ritengono che “esso" sia la questione giovanile . Sono i “loro" figli adessere coinvolti.

Mi capitò di fare questa osservazione in una pubblica assemblea dedicata al problema. Uno dei relatori mi rispose: ‘Noi dobbiamo pensare ai nostri’. Ovviamente lo mandai a ... Lasciamo stare. Tuttavia la questione è drammatica perché anche la sinistra la pensa così . Le organizzazioni giovanili dei partiti , dove sono presenti , sono fatte di universitari. Nelle assemblee "giovanili " non trovate nemmeno un operaio, una sarta, una commessa, meccanico. Niente. Sempre e solo universitari o laureati. E' ovvio che io ritenga importante la questione dei cervelli in fuga ma sono in fuga anche il cameriere che trovate a Rotterdam o l'operaio che trovate a Dusseldorf.

Perché dobbiamo trascurarli ? In Italia la questione giovanile "VERA" è l'accesso dei giovani alla formazione e al lavoro. Qualche tentativo fatto da "quelli di prima " è stato completamente cancellato dai "novatori " del glorioso presente. Ovviamente la questione ha una lunga storia e non attribuisco al governo attuale la responsabilità ma ritengo mio dovere segnalare che “questo" governo ignora semplicemente il problema..

Ecco un punto d'impegno politico vero per una forza d'opposizione. Sostenere la forza propulsiva verso un cambiamento vero delle aspettative dei giovani tutti. Perché non discutere di questo nel congresso?

Ovviamente il problema non è solo patrimonio del PD ma esso ha l’obbligo di occuparsene subito, sulla base delle cose già fatte ma insufficienti e contro questo governo che semplicemente ignora il problema dato che punta sull'assistenza e non sugli investimenti.

Giovani sono anche i ragazzi che lavorano a nero, le ragazze dei grandi magazzini a sotto salario, i falsi apprendisti. Pensate che perfino il settore che sembra il "top" della tecnologia: l'Alta Velocità" è pieno di ragazzi a part time e a tempo determinato. Questa è finora la condizione di "ITALO" ed i sindacati dei trasporti hanno la grande responsabilità di aver abbandonato questi ragazzi a sé stessi. E' solo un esempio, anche se grave .

Il dovere del Sindacato è di essere presente dove la condizione dei giovani lavorati è precaria.

Lo dico innanzitutto a voi Ilaria, Marco,Angela ecc.: Perché vii sottraete al vostro principale dovere? Perchè non introducete con forza e passione questo argomento in un dibattito congressuale concentrato sulla "leadership?". Avrebbe un effetto dirompente e, forse, farebbe ritrovare ai giovani la passione smarrita per la politica. Non fate i giovani "vecchi". Irrompete con la forza della gioventù in un mondo che si attarda sui cerimoniali della successione.