I fasci (di friarielli) che hanno nostalgia del passato
Fino a un po’ di tempo fa, parlare di fascisti era visto come qualcosa di vecchio e di passato, anacronistico insomma. Ti veniva detto che non esistono più i fascisti e i comunisti, la destra e la sinistra, e che il mondo si stava aprendo ai movimenti trasversalisti che non sono altro che cal-deroni, dentro ci sta un po’ tutto, umani di destra e di sinistra. Eppure, dopo questo governo, anche il trasversalismo finirà, 5stelle docet.
E allora di cosa parleremo? Vista l’aggressione da un gruppo di neofascisti di Avan-guardia nazionale a danno di due giornalisti de “L’Espresso”…
Con Salvini che utilizza un linguaggio tanto arcaico quanto moderno, con Di Maio che ricorda molto i liberali di Giolitti che cooperarono con il primo Mussolini, con-vinti di poter rosicare a quest’ultimo consensi.
E invece è andata com’è andata…
Il fascismo è terminato con la fine della Seconda Guerra Mondiale oppure ancora og-gi esiste ed è una realtà dimenticata, celata dal tempo dietro a comportamenti istitu-zionali oppure extraparlamentari?!
I fascisti esistono ancora, sono quelli che utilizzano l’odio come una fonte di disagio per poi mangiarsi il consenso attraverso le violente repressioni; Salvini è un sovrani-sta che si comporta da fascista, dicendo “prima gli italiani”, una frase simile era usata nel testo delle leggi razziali, sebbene con le legittime differenze storiche e sopratutto normative.
Oggi abbiamo certamente uno Stato strutturato con una Corte Costituzionale, un Ca-po di Stato forte e autorevole e non certo debole come Vittorio Emanuele III, una magistratura autonoma e soprattutto una Costituzione che è limite al potere. Certo, se ci fosse anche la sinistra non sarebbe male, ma per ora dobbiamo fare leva sulla co-scienza civile di ognuno di noi, perché come diceva il Presidente Pertini “il fascismo e la privazione di tutte le libertà”.
Forse sarebbe ora che nelle scuole si ricominciasse a parlare del 25 Aprile e del suo significato, di quanti ebrei, omosessuali e altri oppositori politici e non, vennero de-portati da Mussolini&Co. e bisognerebbe spiegare alla Meloni che non c’è nulla di diviso nel 25 aprile, perché non si festeggia la morte del suo amato duce, bensì si fe-steggia un paese di nuovo libero dalle catene nazi-fasciste e si avviava ora verso una nuova era di pace e sopratutto di uguaglianza.
Allora non dimentichiamoci che come dice un famoso libro di Michela Murgia “fa-scista è chi il fascista fa”