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Napoli in mostra: L’anno che verrà all’Atelier Controsegno

Scritto da Francesca Ciampa Il . Inserito in Mostre

modificata

Fino al prossimo 16 Febbraio sarà possibile visitare gratuitamente, dal martedì al sabato (16:30 – 20:00), la mostra “L’anno che verrà” presso l’Atelier Controsegno sul lungomare di Bagnoli, nei pressi della cumana Dazio. L’evento è stato creato a cura di Veronica Longo ed al fine di raccogliere fondi per le diverse attività, le opere potranno essere acquistate a partire da un’offerta minima di cinque euro.

La mostra ha riunito per l’occasione i 50 artisti dell’associazione i quali, dando libero sfogo al proprio estro artistico, sono chiamati a creare un’opera di dimensioni 50 x 50 cm intitolata “L’anno che verrà…”.L’evento pone al centro della sua organizzazione un forte simbolismo artistico: tutto richiama il significato del numero cinque, a partire dalle dimensioni del formato delle opere e dal numero degli artisti coinvolti. Infine come il numero delle opere e delle dimensioni del catalogo che le raccoglierà, volto a simboleggiare l’uguaglianza nella forma ma l’unicità nel contenuto.


Ci si interroga quindi sul significa del numero cinque e si scopre che esso indica l’individualità, l’intelligenza, la genialità, l’ispirazione, il cosmo e l’universalità. In quest’ottica quindi si ripensa alla simbologia del cinque come evoluzione ascendente e trascendente ovvero come l’eterno divenire. Infine, cinque è il numero dei senso di cui è dotato l’uomo vitruviano all’interno della sua rappresentazione stellare a cinque punte. Infine, il cinque rappresenta in diverse culture proprio l’essere umano inteso come tassello di congiunzione tra la terra e il cielo.


Il tema prescelto muta a seconda degli autori: c’è chi esprime l’attuale crisi migratoria che affligge milioni di persone costrette a fuggire dalla propria patria in cerca di una vita migliore. Il viaggio compiuto spesso su imbarcazioni non idonee che porta la maggior parte dei passeggeri alla morte, inghiottiti dai flutti in tempesta o, peggio ancora, dall’indifferenza degli aiuti. Barconi di sfollati, tra cui donne e bambini, che raccontano il dramma della guerra contemporanea e la tragedia della perdita dei diritti umani. Altri invece affrontano il problema del cambiamento climatico, dell’inquinamento mondiale e dello smaltimento dei rifiuti. Rappresentano la presa di coscienza della necessità di cambiare approccio per evitare che i nostri stessi atteggiamenti ci trasformino in rifiuti e ci conducano alla morte. Ad affiancare questa esposizione su temi attuali, ci saranno anche le stampe di fotografie d’epoca dei paesaggi olandesi, realizzate tramite camera oscura e inserite all’interno di una teca che invecchia il prodotto grazie all’aiuto di uno specchio trattato a sua volta con frammenti di sali d’argento. Infine saranno esposte opere sbalorditive che supereranno i confini bidimensionali delle tele donando una dimensione tridimensionale all’arte attraverso il simbolismo di un libro realizzato in stoffa e gesso o ancora l’acquerello raffigurante Lucio Dalla la cui canzone ha ispirato la mostra. Ci saranno artisti che invece esporranno opere ispirate alla dea madre e tante altre inedite produzioni.


Insomma è un evento imperdibile pieno di caleidoscopiche forme artistiche pronte a comunicare i temi emergenti e toccanti dei nostri giorni.