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Prima Avellino poi Brindisi, Il sud si fa grande contro Milano

Scritto da Andrea Esposito Il . Inserito in Il Pallonetto

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Le uniche due sconfitte della corazzata di Re Giorgio sono arrivate al sud. Queste belle vittorie di compagini meridionali saranno abbastanza per invertire il trend che vede il basket d’elite abbandonare il meridione?

Prima la Sidigas Avellino lo scorso 30 dicembre, poi la HappyCasa Brindisi domenica scorsa hanno dimostrato la bontà dei progetti cestistici nel meridione. Queste prestazioni eclatanti possono, oltre che essere importantissime dal punto di vista agonistico, accendere l'interesse da parte di nuovi colossi economici nei confronti del mezzogiorno cestistico.

Nel basket, come purtroppo in tanti altri ambiti, il sud Italia paga delle difficoltà notevoli. Difficoltà che possono essere di carattere impiantistico o più semplicemente economico. Proprio in questo caso i recenti exploit di squadre meridionali contro la corazzata, schiacciasassi (fate voi) Milano possono invertire il trend.

Le uniche due sconfitte dell'Armani Exchange AX Milano tra i confini del Bel Pese sono arrivate giocando in trasferta su due dei palazzetti più caldi e focosi d'Italia, rispettivamente il Pala Del Mauro di Avellino e il Pala Pentassuglia di Brindisi. Domenica i ragazzi di coach Frank Vitucci hanno giocato una partita perfetta, sfruttando il momento di euforia generale dovuta alla partita clamorosa vinta contro Trento 7 giorni prima sulla sirena grazie alla tripla di Moraschini, vittoria che ha permesso a brindisi di agganciare il treno final8. Tra i pugliesi impossibile non menzionare le prestazioni di Adrian Banks e Riccardo Moraschini autori di 50 punti equamente divisi e di John Brown capace di aggiungerne altri 21.

Come detto in precedenza, prestazioni e vittorie di tale importanza possono invertire un andazzo preoccupante che vede un progressivo abbandono del basket "ad alti livelli" nelle zone a sud della capitale. Sono ormai lontani tempi i tempi della Napoli capace di schierare i vari Greer, Sesay, Mason Rocca capaci di portare una Coppa Italia all'ombra del Vesuvio nell'ormai lontanissimo 2006 ed una seguente partecipazione alla regular season di Eurolega oppure la Caserta di Joumaine Jones capace di arrivare fino alla semifinale scudetto, altro caso di nobile del sud decaduta è Reggio Calabria. Oggi tutte e tre sono protagoniste nel girone D di serie B, che vede la nuova Juve Caserta arrivare al giro di boa in testa alla classifica e con i calabresi e i napoletani in piena lotta play-off.

La FIP deve fare qualcosa per evitare o quantomeno arginare questo andamento, ben vengano i casi di colossi come la ALMA SPA (società capace di fatturare 187.9 mln di euro nel 2017 con un utile di 4.101.410) capace di sposare la causa di Trieste e di far sognare tutti i tifosi triestini. Ma i dirigenti del nostro amato sport devono chiedersi come mai una società del genere dalle forti radici napoletane decide di sposare un progetto al nord e non al sud?