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“Napoli si trasforma in arte: l’installazione site-specific di Hera Buyuktasciyan all’Acquedotto del Serino”

Scritto da Francesca Ciampa Il . Inserito in Mostre

hera büyüktaşçıyan from there we came out and saw the stars

La città si trasforma in arte grazie all’installazione site-specific di Hera Buyuktasciyan presso l’Acquedotto Augusteo del Serino nell’area Borgo Vergini di Rione Sanità. L’evento sarà visitabile fino al 10 Marzo attraverso visite guidate di 1h circa, il sabato dalle 10.30; le 12.00, le 17.00 e la Domenica alle 10.30 e le 12.00.


La mostra rientra nel programma di arte contemporanea a cura di Chiara Pirozzi e Alessandra Troncone, in collaborazione con l’Associazione VerginiSanità. L’obiettivo posto alla base di questa realizzazione è quello di implementare il dialogo fra arte contemporanea e archeologia, generando relazione fra la cultura materiale e immateriale.
La finalità è quella di sfruttare spazi suggestivi per accogliere produzioni artistiche che valorizzino in patrimonio storico esistente e al contempo anche le opere emergenti installate. Porsi nell’ottica di promuovere il patrimonio storico, invitando artisti di fama internazionale a realizzare installazioni temporanee, mira a riscrivere le connessioni tra l’identità del luogo e la memoria dei fruitori.
In questo contesto si colloca l’installazione site-specific dell’artista turca si intitola “From there we came out and saw the stars” che mira ad integrare leggende vernacolari con temi storici e forti elementi iconografici vernacolari. Mitigando la natura locale con la spettacolarità degli strumenti innovativi conferitele in dotazione per svolgere al meglio il proprio lavoro.
L’artista cerca in questo senso di ricostruzione un filo narrativo e di riportare alla luce le narrazione dimenticate nel tempo. Per tale motivo Hera Buyuktasciyan tenterà di coinvolgere il fruite simulando la sua immersione in un bacino d’acqua, posizionandolo dal fondo dell’acqua verso le fondazioni della città antica sulle quali si stratifica il tessuto urbano della città di Napoli.
L’artista è famosa per il suo stile innovativo e ha già lavorato in altri luoghi, come le antiche cisterne a Istanbul (2012), la Piscina del Patriarca a Gerusalemme (2014) e il Küçükyalı Archaeopark a Istanbul (2016), con lo scopo di riportare in auge le vicende dimenticate, frammentate dallo scorrere del tempo e dalla negligenza della memoria.
Inoltre l’altro elemento comune con l’istallazione napoletana è rappresentato dal tema dell’acqua, intensa come metafora della fluidità della memoria e come trasformazione sotterranea delle trasformazioni delle città. In questo senso il passato scorre lento scavando le tracce terrene per consentire al presente di fluire nelle direzioni migliori.