Depositi di Capodimonte aperti al pubblico
Il museo di Capodimonte apre finalmente le porte dei suoi depositi densi di storia al suo pubblico. Fino al 15 maggio 2019 sarà possibile ammirare più di 1200 opere d’arte tra dipinti, porcellane, sculture, arazzi e ceramiche passeggiando per le stanze del museo.
La mostra “Depositi di Capodimonte. Storie ancora da scrivere” è stata organizzata in collaborazione della Casa Editrice Electa, a cura di Maria Tomajo Contarini e Carmine Romano.
I depositi solitamente vengono considerati universi chiusi composti da oggetti esclusi e quindi ignorati. L’idea è appunto quella di rispolverare centinaia di opere per dar loro nuova vita e soprattutto per destare l’interesse e la curiosità degli spettatori.
Per la formazione dell’esposizione sono stati coinvolti i cinque depositi del Museo di Capodimonte, nati negli anni ’50 per opere di ogni tipo con attribuzione incerta o in cattivo stato.
Tra i pezzi più interessanti vi è la collezione di oggetti esotici che il capitano James Cook donò a Ferdinando IV di Borbone e numerosi servizi di porcellana che per il cospicuo numero di pezzi non sono mai stati esposti.
La mostra non segue un criterio cronologico; il suo obiettivo è principalmente quello di far scoprire al pubblico le opere ritrovate che per anni sono rimaste celate in questa sorta di mondo sommerso, luogo in realtà originato da scelte umane dettate da ragioni storiche e artistiche.