“Punti di vista”, l’esposizione personale di Monica Biancardi alla Shazam Gallery
La galleria “Il ritrovo di Rob Shazar” iniziò la sua attività nel 2001 nel borgo medievale di Sant’Agata De’ Goti, promuovendo arte giovanile ed emergente. La galleria ha ospitato negli anni pittura, fotografia, video, performance, scultura e installazioni site specific: ha rappresentato per ogni artista l’opportunità di esprimersi e di portare avanti progetti nel suo spazio espositivo.
Dall’inizio del 2018, dopo oltre sedici anni di attività, la galleria si è trasferita in una nuova sede sita nel centro storico di Napoli, più precisamente a via Pasquale Scura n.8, diventando solo “Shazar Gallery” e accogliendo nuove proposte diversificate e incursioni internazionali. A presentare questo nuovo percorso c’è Giuseppe Compare, direttore della Shazar Gallery.
La stagione di mostre accoglie numerosi artisti, tra cui Monica Biancardi, Mutaz Elemam, Rocco Dubbini, Giacomo Montanaro, Gabriel Orlowski e Paola Risoli. Eppure non è tutto qui: gli spazi seicenteschi, coi pavimenti nell’originale basolato e coperti da una grande volta a botte, accoglieranno anche fuori programma vari e novità, l’idea è quella di realizzare una vera e propria esperienza innovativa nell’ambito cittadino in grado da coinvolgere non solo la galleria, ma anche il cortile e l’intero palazzo storico della sede espositiva.
Al momento, più precisamente dallo scorso 16 febbraio, la “Shazar Gallery” ospita un intenso progetto fotografico a cura di Monica Biancardi, “Punti di vista”. L’artista, napoletana, classe ’72, laureata in scenografia con una tesi sperimentale sulla fotografia di teatro, restituisce in pellicola analogica, completamente in bianco e nero, dittici, trittici e polittici che mostrano differenti piani di visione e sviluppano un sistema narrativo che nasce dal cambio di prospettiva.
Si viene a creare una simbiosi tra l’opera e l’osservatore attraverso un passaggio prima di identificazione e, in seguito, di immedesimazione. Il racconto di Monica Biancardi assume un andamento ondulare che accompagna il visitatore alla scoperta di un mondo nuovo, osservato da terzi, inteso come persona o oggetto. Si tratta di un’azione che si svolge su più campi contemporanei, in un repentino cambio di ruoli.