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Non è un paese per donne

Scritto da Elisabetta Di Fraia Il . Inserito in A gamba tesa

violenze sulle donne

Ci sono storie, troppe storie in cui il sentimento degenera in odio. Ci sono storie, troppe storie che diventano gabbie per tante donne da cui è impossibile uscire. Ci sono storie, troppe storie che finiscono con lividi sulle gambe, occhi neri pieni di lacrime e dolore. Ci sono storie, troppe storie che finiscono con il corpo freddo di una donna uccisa per mano di un uomo che diceva di amarla.
Una strage silenziosa che si consuma nei paesini del sud Italia così come nei ricchi quartieri metropolitani dell’opulento nord est .Una strage di giovanissime, ma anche di donne mature la cui vita continua ad essere scandita da botte taciute, per rassegnazione, per paura come se fosse un’agghiacciante normalità. Una vera e propria mattanza, una strage che non accenna a fermarsi: secondo quanto riportato dall’associazione SOS Stalking dal 1 gennaio 2019 al 7 marzo 2019 sono già 12 i casi di donne uccise per mano maschile. La prima causa di morte delle donne, in tutto il mondo, macabro esempio di globalizzazione, è la violenza soprattutto domestica.

Sono i coltelli alla gola, i pugni, i calci, le forbici di casa, gli stupri. Sono gli acidi, i colpi di pistola, i vicini che non sentono, un sistema giustizia che non funziona. È la giurisprudenza che implicitamente reintroduce il delitto d’onore: "Immotivata gelosia". "Soverchiante tempesta emotiva". Così la Corte d'Appello di Bologna ha dimezzato la pena a Michele Castaldo, condannato per l'omicidio della compagna Olga Matei, portando il paese indietro di quasi 50 anni. È il ddl Pillon che, in un colpo solo, cancella anni di lotta delle donne per la parità, è il manifesto aberrante della Lega che umilia ed offende la donna, relegandola al ruolo di massaia. In questo contesto non deve stupire che si siano verificati due femmicidi e uno stupro in meno di una settimana. Ancora orrore e violenza verso le donne.

La prima vittima è Norina, 33 anni, massacrata di botte dal marito Salvatore Tamburrino, un ex sorvegliato speciale contiguo al clan di camorra dei Di Lauro. Il 7 marzo, invece, una donna di 36 anni, Fortuna Bellisario, è stata trovata senza vita sul pavimento del proprio appartamento a Miano, nel parco La Quadra in corso Mianella. Da una prima ricostruzione della polizia è venuto fuor che l'uomo, Vincenzo Lo Presto, 41 anni, avrebbe usato una gruccia per i vestiti per colpire la donna dopo un litigio, fino ad ucciderla. Ultimo, in ordine di tempo, episodio increscioso consumato ai danni di una donna è lo stupro di una ragazza di 24 anni, martedì 5 marzo, nel tardo pomeriggio, la studentessa di Portici si apprestava a ritornare a casa con la Circumvesuviana quando tre ragazzi tra i 18 e 20 anni la violentano nel vano ascensore, nella totale indifferenza dei passeggeri. Una ragazza come tante, con i suoi sogni, le sue speranze sarà per sempre segnata da questo fatto criminoso. Non è un paese per donne, il nostro e forse non lo diventerà mai se tutti,

tralasciando la vuota retorica, non inizieranno a comprendere che non esiste nessuna questione femminile che non riguardi l’intera umanità, che la questione femminile è LA questione, che sul possesso ed il controllo delle donne si gioca il futuro di tutti.