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Fuoriclassico. La contemporaneità ambigua dell’antico in esposizione al MANN fino al 5 dicembre

Scritto da Felicia Trinchese Il . Inserito in Mostre

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A partire dallo scorso 14 febbraio il MANN, Museo Archeologico Nazionale di Napoli, ospita la rassegna artistica “Fuoriclassico. La contemporaneità ambigua dell’antico” alla sua terza edizione. Dopo il grande successo delle edizioni precedenti che hanno raccolto l’adesione entusiasta di un pubblico eterogeneo composto sia da giovani studenti che da appassionati di archeologia, l’indagine svolta in questo 2019 è sul corpo.

L’esposizione è stata fortemente voluta dal direttore del MANN Paolo Giulierini ed è stata realizzata con la collaborazione con le associazioni culturali “A voce alta” ed “Astrea, sentimenti di giustizia”. Curata da Gennaro Carillo, con referente organizzativo Andrea Milanese, responsabile dell’archivio storico del museo, “Fuoriclassico3” racconterà fino al mese di dicembre, più precisamente fino al giorno 5 dicembre, il mondo classico tessendo un particolare dialogo con la dimensione contemporanea. A prestarsi da scenario suggestivo per questo confronto tra la dimensione di ieri e di oggi è la splendida sala del Toro Farnese.
Sono innumerevoli gli incontri ad ingresso libero programmati per i prossimi mesi, una vera e propria summa di autorevoli voci e letture critiche del tema del corpo. Per l’appunto, il MANN, con i suoi marmi, i suoi complessi scultorei e le sue sezioni, è esso stesso un museo del corpo, in particolare dei corpi classici, un museo nel quale si possono ripercorrere le retoriche che nel tempo antico hanno accompagnato il corpo facendo esperienza diretta di ciò che, per esempio, una posture vuole comunicare, sia da un punto di vista politico che di manifestazione del potere.


Altra novità di questa edizione del 2019 è il dialogo a distanza tra altre due mostre di grande importanza: quella dedicata a Robert Mapplethorpe al Museo Madre e quella di Antonio Canova che inaugurerà il 28 marzo proprio al MANN. Proprio relativamente all’esposizione di Canova, il calendario prevede un’iniziativa il prossimo 6 giugno dedicata ai corpi neoclassici, a Canova, grazie al dialogo tra Anna Ottani Cavina, storica dell’arte moderna, e Benedetta Craveri, francesista e settecentista.


Tra le altre “classificazioni” sul corpo avremo: nel segno del corpo eloquente e seducente si confronteranno un’archeologa classica come Martine Denoyelle e Luca Scarlini, archeologo contemporaneo; sul corpo raccontato si soffermeranno Maylis de Kerangal, scrittrice francese, e il critico Andrea Cortellessa; al corpo tragico farà contrappunto il corpo comico con Gennaro Carillo e Fulvio Abbate; il corpo politico, sia esso esibito che nascosto in una corrispondenza a distanza tra il moderno ed i tempi che stiamo vivendo, sarà il tema del confronto tra Nadia Fusini, anglista e traduttrice di Shakespeare, e Filippo Ceccarelli, noto protagonista del giornalismo politico italiano; del corpo manomesso parleranno Cristina Cattaneo, autrice del libro “Naufraghi senza volto”, e Fulvio Calise, chirurgo e autore di teatro; ci sarà anche un incontro organizzaro in collaborazione con il Dipartimento di Architettura dell’Università di Napoli Federico II sui corpi urbani.
Uno degli eventi più significativi di “Fuoriclassico3” si realizzare agli inizi di maggio con una rassegna dedicata alle “Antigoni” di due giornate articolata in sue momenti distinti: uno, quello del 2 maggio, più legato al mito classico ed alle sue implicazioni contemporanee con un dialogo tra la voce di Elena Bucci e le foto di Diana Matar; il secondo, quello del 3 maggio, con una ripresa, drammaticamente contemporanea del tema arcaico e classico, epico e tragico, della rivendicazione del corpo fraterno con Ilaria Cucchi che intratterrà un dialogo con Pietro del Soldà e Luigi Manconi.
Non mancherà per questa edizione di “Fuoriclassico. La contemporaneità ambigua dell’antico” una riflessione sul corpo in movimento e sulla danza con una lezione – performance concepita proprio in rapporto alle sale ed ai corpi rappresentati nelle opere del MANN a cura del maestro della scena contemporanea Virgilio Sieni.