ABORTO: UNA STORIA AMERICANA
Una bella storia aggiungo. Che riguarda i diritti delle donne e che apprendo dal Washington Post di oggi.
Un miliardario americano Hugh F. Culverhouse jr (e come poteva chiamarsi diversamente?) originario dell'Alabama in omaggio alle sue origini dona alla University of Alabama la modesta cifra di 26,5 milioni di dollari da destinare a borse di studio per studenti poveri.
Il nostro Hugh è politicamente "indipendent" secondo le norme americane. Cioè non si schiera né per i Dem né per il GOP (Great Old party, i repubblicani)
Però appartiene a quella schiera di americani di élite per i quali i valori della legge e della Costituzione fanno premio su tutto. Perciò quando apprende "horrified" che il senato dell'Alabama ha varato una legge che rende l'aborto un crimine si arrabbia. Scrive ai giornali:
“This isn’t just about politics. I am an independent — not a Democrat or a Republican. But taking away a woman’s right to make decisions about her own body isn’t about politics, either; it’s an act of oppression. This is a moment for people of conscience to take a stand and be prepared to speak out against the actions of lawmakers in states such as Alabama who want to roll back the clock to an era when women needed to risk their lives to get an abortion. That’s why I have chosen to support the American Civil Liberties Union in its challenge of this unconscionable act. And I urge others to do so, too. “
Decidere sul corpo delle donne "is an act of oppression" Un atto di oppressione e ciò deve far ribellare ogni americano rispettoso della legge. Aggiunge il nostro Hugh che poiché "the courts" (i tribunali) hanno stabilito che "abortion is legal" nessuno può fare una legge che vada contro le decisioni delle "Courts". Essi non possono "rolls back the clock"per riportarci in tempi in cui abortire era per le donne un rischio per la loro vita. Come non essere d'accordo con questa proposizione?
Ebbene dopo questa presa di posizione democratica il Senato dell'Università, fatto evidentemente da fior di progressisti, restituisce ad Hugh il suo generoso dono. Lui osserva: Ma cosi danneggiate gli studenti poveri. -E chi se ne fotte -replicano i "senatori".
Hugh, che è uno di quegli americani ostinati e intraprendenti non si perde di coraggio. Inaugura una fondazione per gestire quei fondi ed altri che farà aggiungere da colleghi - e gestirà in proprio la vicenda delle borse di studio. A me questa storia è piaciuta tantissimo. A voi? È una cosa tipicamente americana che mi rende triste. Quando penso al mio piccolo e provinciale paese in cui una lotta su questioni di principio viene considerata, spesso, una bizzarria.
Ragazze voi che ne pensate?