Ma cos'è il socialismo?
Gli italiani hanno il grave difetto di usare le parole senza conoscerne il significato Vedi le polemiche sulla natura del Pd che, a detta di alcuni, avrebbe la tabe originaria di non essere socialista. In che senso? Di quale Socialismo parliamo?
Esiste una sua definizione scientifica di matrice marxiana: Il Socialismo è un modello di società alternativa a quella capitalista basata sulla proprietà collettiva (collettiva. Non pubblica.) dei mezzi di produzione e retta, socialmente, dal principio: da ciascuno secondo le sue possibilità, a ciascuno secondo i suoi bisogni il cui scopo fondamentale era l’abolizione dello sfruttamento capitalistico.
Queste, nel lontano 1954, mi insegnarono a Frattocchie aggiungendo che il Socialismo era la necessaria fase propedeutica al passaggio alla forma perfetta della convivenza umana: Il Comunismo, basato sulla dittatura del proletariato e che avrebbe liberato l’Umanità dallo sfruttamento e dal bisogno per creare una società di liberi ed eguali. Bellissimo, ma impossibile allo stato dei fatti Noi venivamo formati per essere i protagonisti di quella lotta. Intanto avremmo lavorato su questioni più “limitate”: La questione meridionale, la giustizia sociale, la difesa dei salari e dei diritti delle donne e dei lavoratori l’emancipazione delle masse, la riforma agraria, la difesa dei valori costituzionali ed altre consimili quisquilie.
C’è in questa Italia, in questa Europa qualcuno sano di mente, che creda possibile la proprietà collettiva dei mezzi di produzione? C’è qualcuno che pensa che la cosa sia possibile senza spargere fiumi di sangue? Le rivoluzioni VERE, tutte, hanno avuto bisogno di sangue. Non si può evitare. Non ci sono eccezioni.
C’è, poi la versione romantica dei poeti. Diceva il mio amico Ignazio Buttitta, poeta popolare siciliano: Lu socialismu, cu li sò ali di manto ca porta paci, amuri e puisia. Queste le condizioni della giustizia fra gli uomini Lo diceva anche Cristo perché: Rrussa era la tonica di Cristo, Rrussa,rrussa! Con quella bella erre arrotata dei siciliani. Questa idea di socialismo portatore di amore e giustizia spiegava perché nelle case dei braccianti c’erano, una accanto all’altra, l’immagine di Cristo ed il ritratto di Di Vittorio, il capo di tutti i braccianti e bracciante egli stesso in gioventù.
Questa concezione “romantica “del socialismo come portatore di “giustizia” era diffusa in Italia meridionale. Non a Napoli dove, per la presenza di una forte classe operaia, l’ideale del socialismo andava al di là della mera richiesta di “giustizia” per porre, concretamente, la questione del potere
Nell’Italia centro- settentrionale il “socialismo” aveva già molti tratti del potere. Si pensava a gestire con efficienza comuni e regioni e c’era mola attenzione verso la piccola impresa e l’artigianato che erano il nerbo di quella economia. Anche in agricoltura la politica era diversa. La lotta per la riforma dei patti di mezzadria e per la limitazione della colonìa fecero sì che anche nelle campagne, al Sud feudo DC, la presenza del PCI fosse significativa. Lo vedemmo con i”treni della solidarietà” quando migliaia di bambini meridionali furono mandati in Emilia e in Toscana . Furono le famiglie dei mezzadri ad accoglierli. Il PCI era il vero partito socialdemocratico italiano con la sua attenzione ai problemi delle riforme e del Welfare. Il Servizio sanitario Nazionale e l’istruzione obbligatoria fino a 16 anni sono frutto di quell’impegno. Purtroppo, in Italia la parola “social democrazia” era diventata quasi una parolaccia perché c’era un partito .il PSDI che se l’era intestata. Quel partito era figlio di una scissione del Psi costruita e finanziata dagli americani per indebolire la sinistra. Anche il loro sindacato di riferimento: l’UIL fu costruito con l’intervento ed i soldi di AFL/CIO la potente centrale sindacale americana che in quel caso agì come agente del suo governo: L’UIL di adesso, fortunatamente, non è più quella di allora nata con lo specifico scopo di allargare la divisione fra sindacati , Girarono molti soldi allora per agevolare la “conversione” di quadri della CGIL e, in qualche caso, della CISL.
Il “socialismo” al quale si ispira il PD è quello di tipo scandinavo e laburista basato su una forte alleanza con i sindacati. Renzi fece l’esatto opposto e andando alla ricerca del Centro ha perso le periferie. Adesso è il tempo di invertire marcia. Quella socialdemocrazia ha fatto dell’Europa il centro della civiltà sociale. Noi riteniamo naturali il SSN, l’istruzione obbligatoria, gli assegni familiari, la protezione dei superstiti ecc... Pensiamo che sia ovvio. Ebbene in tutto il resto del mondo, USA compresi, (esclusa forse la Cina per certi aspetti) non è così, Negli USA la parola “socialismo” deformata dalla guerra fredda, desta ancora molti sospetti Alcuni amici entusiasti dicono: C’è Sanders. Purtroppo per loro e per me Sanders è ai margini della politica USA. Comincia ad affacciarsi qualche simpatia nei “campuses”. Ma lì c’è l’élite non le masse. Gli operai ed i braccianti poveri della “Bible belt” e della “Rust belt” hanno votato in massa per Trump e odiano i “rossi “che per essi sono quelli che hanno una qualche indipendenza di giudizio e sono per la difesa dei diritti. Pensate che laggiù la California, che è il più liberale degli Stati, passa per “comunista” Ho visto un film giorni fa in cui un personaggio chiedeva il rispetto dei diritti civili, e lo sceriffo gli risponde: Ma dove credi di essere? In California?
Questo è lo stato dell’arte e su questi principi: lotta alle disuguaglianze, rispetto dei diritti dei lavoratori incremento dei salari ed effettiva parità uomo-donna il PD deve impostare la sua azione.
So bene che le mie parole scandalizzeranno le vestali della rivoluzione, gli esegeti raffinati del SOCIALISMO, i rivoluzionari in Spe (Servizio permanente effettivo) Sono bravi compagni e gli voglio bene. Ma sono fuori della storia. Mentre, pensano al Sol dell’Avvenire la mutevole Luna dell’economia sta facendo disastri che tocca a noi evitare o lavorare per limitarne gli effetti. È importante invece che di questa esigenza di giustizia i giovani facciano la loro passione sapendo che richiede tenacia ed impegno. Niente di importante è facile nella vita. Le giovani generazioni hanno bisogno di grandi sogni e che c’è di meglio che lottare per una società democratica e giusta? Forza ragazzi! È arrivato il vostro momento Datevi da fare e ignorate le vecchie cariatidi occupate a spulciare i sacri testi e ad avere come solo nemico l’unico partito di sinistra che c’è senza mai dire una sola semplice parola contro le destre. Una sola. Che pena!