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Scoperte cinque nuove isole tra Russia e Artico

Scritto da Maddalena Maria Sorbino Il . Inserito in Napoli IN & OUT

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All’estremo nord della Russia, nel Mar Glaciale Artico, sono state trovate cinque nuove isole che prima era impossibile identificare perché coperte dal ghiacciaio Vylka, situato nell’arcipelago di Novaya Zemlya. 

Ora il ghiacciaio si è sciolto (anche se non del tutto), perciò questa trasformazione si può spiegare con il cambiamento climatico.
Il tutto è iniziato con l’avvistamento mediante immagini satellitari, studiate da uno studente universitario mentre analizzava queste ultime per la sua tesi, fino alla scoperta conclusasi durante una spedizione lo scorso agosto, effettuata nelle acque dei mari Barents e Kara dove si sono potute apprezzare nei dettagli le isole con ulteriori misurazioni topografiche.


È stato possibile poi il ritrovamento effettivo grazie a Marina Mingunova, una giovane scienziata ora ingegnera nella Flotta del Nord della Russia, che grazie a questa scoperta ha avuto un diploma speciale da parte della Società Idrografica della Russia.


Altri scienziati hanno poi trascorso più mesi a bordo della nave Vizir, appurando l’esistenza di tali isole delle dimensioni comprese tra i 900 e i 55mila metri quadrati (per farsi un’idea, l’Isola d’Elba è ampia 224 chilometri quadrati).


La baia in cui sono situate è quella di Vize, non molto distante dal luogo in cui nel 1961 l’Unione Sovietica testò la Bomba Zar, l’ordigno all’idrogeno più potente mai collaudato.
Anche il ministero ha spiegato: "Gli idrogrammi della flotta settentrionale, confermano la presenza di cinque nuove isole nell'Artico. Il gruppo idrografico della flotta del Nord, operando nell'ambito della spedizione integrata della flotta del Nord verso l'arcipelago delle terre di Franz Josef, ha confermato la scoperta di cinque isole […]”.


Ma nonostante il fascino delle nuove scoperte, questa risulta essere una notizia non proprio bellissima dato che c'è poco o nulla da festeggiare. Le temperature record che, negli ultimi anni, hanno interessato anche quelle aree (superando anche i 30 gradi centigradi), sarebbero le responsabili dello scioglimento dei ghiacci e quindi anche delle nuove terre emerse.