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Vendemmia agli Scavi di Pompei: il vino come 2000 anni fa

Scritto da Maddalena Maria Sorbino Il . Inserito in Succede a Napoli

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Quest’anno si celebra la XIX edizione di “Vendemmia a Pompei”, tradizionale raccolta dell’uva presso il vigneto della Casa del Triclinio estivo agli Scavi archeologici.


È stato possibile degustare la prima produzione del pregiato vino “Villa dei Misteri” annata 2011, realizzato secondo le tecniche di viticoltura di duemila anni fa.

È un modo che consente di far rivivere Pompei, con la sua cultura e la sua tradizione antica, scegliendo l'enologia come elemento di potenziamento del territorio.

È stato anche possibile accedere alla cella vinaria, collocata alle spalle del vigneto, e all'ambiente produttivo adiacente che ospita la ricostruzione in legno di un antico torchio per la premitura dell'uva (entrambi sono stati materia di atti di messa in sicurezza).

Il primo brindisi è avvenuto il 25 ottobre e ospiti eccezionali sono stati il direttore generale Massimo Osanna e il Professore Piero Mastroberardino che hanno onorato la collaborazione con l’Azienda Vinicola Mastroberardino che, nell'ambito degli studi di botanica applicata all’archeologia, condotti dal Laboratorio di Ricerche Applicate del Parco archeologico di Pompei, si è interessata con riguardo alle ricerche preliminari riguardanti l’impianto e la coltivazione dei vigneti dell’antica Pompei.

L’idea nacque nel 1994 ma inizialmente riguardava un’area limitata degli scavi, poi si è estesa fino ad interessare 15 aree a vigneto ubicate tutte nelle Regiones I e II dell’antica Pompei (tra cui Foro Boario, casa del Triclinio estivo, Domus della Nave Europa, Caupona del Gladiatore, Caupona di Eusino, l’Orto dei Fuggiaschi, ecc.) per un’estensione totale di circa un ettaro e mezzo e per una produzione potenziale di circa 40 quintali per ettaro.

Nel 2007 poi vi fu un’estensione del progetto con l'individuazione di ulteriori aree da ripristinare e da indirizzare integralmente al nobile Aglianico (varietà caratteristica della viticoltura dell’antichità), adatto alla produzione di grandi vini rossi da lungo invecchiamento.

La forma di coltura selezionata a tale scopo è stata l’alberello che, nel microclima di Pompei, si adatta perfettamente al vitigno Aglianico, in un connubio tra il vitigno di origine greca (Vitis Hellenica) e la tipica potatura corta ellenica.