Antonella Cerciello, in piazza contro la politica dell’odio di Salvini.
L’intervista alla leader delle ‘sardine napoletane’ per capire cosa c’è nel futuro di questo movimento che dal 14 novembre riempie le piazze di tutta Italia.
Sono passati circa dieci giorni da quel famoso 30 novembre quando più di 6 mila napoletani hanno dato vita ad una delle più partecipate manifestazioni degli ultimi tempi. Il flash mob ‘’Napoli non si lega’’ che ha riempito piazza Dante è stato organizzato dalla tenace professoressa Antonella Cerciello, divenuta portavoce delle ‘’ Sardine napoletane’’ contro le politiche razziste, di chiusura ed improntate all’odio verso il diverso adottate dal leader della Lega Matteo Salvini ed appoggiate dalla destra estrema del nostro paese.
La manifestazione napoletana ha un precedente importante in quella di Bologna dello scorso 14 novembre quando le sardine sono scese in piazza per la prima volta mentre Salvini era al Pala Doza per l’apertura della campagna elettorale di Lucia Borgonzoni, la candidata leghista alle prossime elezioni regionali. Dopo Bologna tocca a Napoli e poi Milano, Firenze, ecc...
Tante piazze piene di tanta gente. Segno di una chiara appropriazione fisica dei luoghi e di condivisione. Segno di una forte esigenza di rappresentare l’esistenza di una Italia diversa. Ora resta da capire se e quale forma assumerà questo movimento.
Perché hai deciso di unirti al movimento delle sardine?
Perché ne condivido l’intento.
Per dire Basta alla politica dell’odio e dell’intolleranza, al populismo e ai personaggi politici manipolatori, per dire Basta ai partiti che disprezzano l’essere umano, gli ultimi, i deboli.
Secondo lei, perché a Napoli e nelle altre città italiane c’è stata una grande adesione?
L’idea dei ragazzi di Bologna è stata un’occasione inaspettata, dirompente per uscire dal guscio e per dire di persona, in piazza, che c’è una Italia pacifica, sorridente e colorata ma innanzitutto più numerosa di quella che il segretario della Lega ci fa vedere negli ultimi tempi nelle piazze italiane… Stiamo dimostrando ci siamo e miracolosamente ci stiamo facendo vedere, contare.
Cosa è per lei la Politica?
L’etimologia del termine politica è bellissima. Il termine politica deriva dal greco pólis per indicare l'insieme delle cose della "città", gli affari pubblici e, insieme, la conoscenza della cosa pubblica e l'arte del loro governo. Purtroppo, il potere politico nel mondo è gestito troppo spesso da uomini e donne arroganti, con fini personali, con grossi limiti, il più grande la disumanità.
In molte occasioni avete dichiarato di essere ‘’apartitici’’ ma non ‘’apolitici’’. Ci può spiegare?
Fare politica significa mettersi in discussione, fare delle scelte, esporsi personalmente con le proprie idee e i propri valori, mettendoci la faccia, scendendo in piazza. Ed è quello che stiamo facendo
Siamo sicuramente apartitici, invece, perché non legati a nessuno.
Cosa si sente di rispondere ai tanti che vi accusano di essere solo un movimento contro Salvini ed un certo tipo di politica, ma non un movimento capace di offrire soluzioni, cosa si sente di rispondere?
Aspetterei a dirlo onestamente.
Siamo in piazza non soltanto contro il segretario della Lega, ma per dire che siamo contro quel che lui rappresenta. Siamo in piazza per riprenderci il nostro spazio e per combattere microbi ormai insidiatisi nel quotidiano come l’intolleranza, il non rispetto dell’altro, l’accusa ingiustificata, la diffusione immotivata di odio e il non rispetto delle Istituzioni.
Dopo aver riempito le piazze di quasi tutte le maggiori città italiane, avete un progetto politico preciso per il futuro?
L’intenzione è quella di valorizzare questa esperienza per ridare speranza a chi, come noi, ha sentito l’esigenza di partecipare e ha voglia di costruire.
Fino al 15 dicembre è tempo di riempire le piazze.
Sto organizzando una grossa delegazione napoletana con pullman per essere a Roma insieme ai romani e a tutta l’Italia che da ovunque raggiungerà la capitale.
Vorrei sottolineare che il 15 dicembre, in contemporanea, scenderanno in piazza le sardine a: Roma, Ivrea e nel mondo a Berlino, Parigi, Dublino, Londra, Edimburgo, Amsterdam, Madrid, Helsinki, Vienna, Francoforte, Bruxelles, Bordeaux, San Francisco.