Allarme Coronavirus, 56 morti in Cina ed oltre 2000 contagi. Rientra l’allarme a Napoli
Si chiama 2019- nCov, comunemente noto come Coronavirus, il nuovo agente patogeno che nella cittadina di Wuhan, l’esteso capoluogo della regione di Hubei in Cina Centrale, dove è stato registrato il focolaio endemico, ha già causato 41 decessi ed oltre 1300 casi di contagio accertati.
Numeri spaventosi che non accennano purtroppo a diminuire a tal punto che lo stesso governo di Pechino ha deciso di estendere il cordone sanitario per circoscrivere il contagio coinvolgendo ben 56 milioni di persone.
Nelle scorse ora infatti altre cinque città' della provincia di Hubei sono state aggiunte alle 13 che erano già interessate dal cordone sanitario imposto dal governo. Le autorità hanno chiuso trasporti pubblici e gli accessi autostradali che servono i vari conglomerati abitativi. Il nuovo coronavirus non è lo stesso che conosciamo per la sindrome respiratoria mediorientale (Mers) e per la sindrome respiratoria acuta grave (Sars) ma ha un genoma molto simile, almeno da quanto risulta dalle analisi genetiche rese note dalle autorità sanitarie cinesi.
Inoltre, secondo quanto si apprende dalle autorità di Pechino, le ultime ricerche dimostrano che molti pazienti sono stati esposti ad animali selvatici presenti nel mercato del pesce all’ingrosso di Wuhan, dove venivano venduti anche pollame, serpenti, pipistrelli ed altri animali da allevamento.
Per determinare il possibile serbatoio di virus sono state condotte analisi genetiche altamente specifiche tra diverse specie animali per la sequenza di 2019-nCoV ed i risultati raggiunti dimostrano che i serpenti sono il serbatoio animale più probabile di questo virus.
Oltre alla regione cinese, casi di contagio sono stati registrati anche in Francia, Regno Unito, Australia e Stati Uniti.
Le persone che hanno contratto il virus erano tutte rientrate da viaggi nella città di Whan. Si è rivelato, invece, un falso allarme il caso di Napoli: la donna ricoverata al Cotugno risulta affetta da ‘’semplice influenza’’- tranquillizza il Ministero della salute. Per ora non è stato ancora messo a punto un vaccino, la cosa certa ed alquanto preoccupante è il contagio attraverso le persone per via aerea e per contatto.
L’infezione si manifesta con sintomi che includono febbre, tosse, difficoltà respiratorie e nei casi più gravi, che interessano principalmente soggetti che hanno un sistema immunitario già compromesso, può causare polmonite, insufficienza renale e persino la morte. L’organizzazione mondiale della sanità raccomanda come profilassi quotidiana di lavare spesso le mani, evitare carne cruda, frutta e verdura non lavata, posticipare i viaggi non necessari a Whuan.
Per quanto riguarda l’Italia, il Ministero della salute ha già messo in campo una vera e propria Task-Force di esperti composta dai Carabinieri del Nas, dall’ Istituto Superiore di Sanità, dall’Istituto nazionale di malattie infettive, dagli uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera e dall’Agenzia italiana del farmaco per monitorare costantemente la situazione.