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Il nuovo coronavirus: update (29/01/2020)

Scritto da Rodolfo Buccico Il . Inserito in Napoli IN & OUT

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I coronavirus (CoV) sono un’ampia famiglia di virus respiratori che possono causare malattie da lievi a moderate, dal comune raffreddore a sindromi respiratorie come la MERS (sindrome respiratoria mediorientale, Middle East respiratory syndrome) e la SARS (sindrome respiratoria acuta grave, Severe acute respiratory syndrome). Sono chiamati così per le punte a forma di corona che sono presenti sulla loro superficie.

Il 31 dicembre 2019, le autorità sanitarie cinesi hanno notificato un focolaio di casi di polmonite ad eziologia non nota nella città di Wuhan (Cina). Molti dei casi iniziali hanno riferito un’esposizione al Wuhan’s South China Seafood City market (mercato del pesce cittadino dove erano comunque esposti altri animali vivi).

Il 9 gennaio 2020 il China CDC ha identificato un nuovo coronavirus (2019-nCoV) come causa eziologica di queste patologie. Le autorità sanitarie cinesi hanno inoltre confermato la trasmissione interumana del virus.

Il 2019-nCoV è un nuovo ceppo di coronavirus che non è stato precedentemente identificato negli esseri umani.

I focolai di nuove infezioni da virus tra le persone sono sempre di interesse per la salute pubblica, soprattutto quando c'è poca conoscenza delle caratteristiche del virus, di come si diffonde tra le persone, di quanto siano gravi le infezioni che ne derivano e di come curarle.

La fonte dell'infezione è sconosciuta e potrebbe essere ancora attiva (pipistrelli?)

Rimangono quindi molte incertezze relativamente alla virulenza/patogenicità del 2019-nCoV, alle modalità di trasmissione, al reservoir e alla fonte di infezione.

È stato istituito un comitato di sicurezza nel quadro del Regolamento Sanitario Internazionale per supportare il Direttore Generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità nel valutare qualora l’epidemia da 2019-nCoV costituisca una Emergenza di Sanità Pubblica Internazionale (Public Health Emergency of International Concern – PHEIC).

Nella dichiarazione rilasciata dall’OMS il 23 gennaio è stata inoltre fornita una stima preliminare del numero di riproduzione di base (R0) del 2019-nCoV di 1,4-2,5. L’R0 è un numero che quantifica quanti casi secondari sono attesi in seguito ad una singola infezione in una popolazione completamente suscettibile e quando è maggiore di 1 indica una epidemia.

Al momento l’OMS non ha dichiarato una PHEIC (Public Health Emergency of International Cancer) in relazione alla epidemia da 2019-nCoV. Il comitato di sicurezza si riunirà nuovamente per rivalutare la situazione.

L’OMS ha inoltre diramato le seguenti raccomandazioni generali:

  • evitare il contatto stretto con soggetti affetti da infezioni respiratorie acute
  • lavare frequentemente le mani, in particolare dopo contatto con persone malate o con il loro ambiente
  • evitare contatti non protetti con animali di fattoria o selvatici
  • persone con sintomi di infezione acuta delle vie aeree dovrebbero mantenersi a distanza, coprire colpi di tosse o starnuti con fazzoletti usa e getta o con i vestiti e lavarsi le mani
  • rafforzare, in particolare nei pronto soccorso e nei dipartimenti di medicina d’urgenza, le misure standard di prevenzione e controllo delle infezioni

I coronavirus umani si trasmettono da una persona infetta ad un’altra attraverso:

  • la saliva, tossendo e starnutendo
  • contatti diretti personali (come toccare o stringere la mano e portarla alle mucose)
  • toccando prima un oggetto o una superficie contaminati dal virus e poi portandosi le mani (non ancora lavate) sulla bocca, sul naso o sugli occhi
  • contaminazione fecale (raramente).

Non esistono trattamenti specifici per le infezioni causate dai coronavirus e non sono disponibili, al momento, vaccini per proteggersi dal virus.

Tuttavia è possibile ridurre il rischio di infezione, proteggendo se stessi e gli altri, seguendo alcuni accorgimenti:

  • lavarsi spesso le mani con acqua e sapone per almeno 20 secondi o con soluzioni alcoliche
  • starnutire o tossire in un fazzoletto o con il gomito flesso, utilizzare una mascherina e gettare i fazzoletti utilizzati in un cestino chiuso immediatamente dopo l'uso
  • evitare di toccare gli occhi, il naso o la bocca con mani non lavate
  • evitare contatti ravvicinati con persone che sono malate o che mostri sintomi di malattie respiratorie (come tosse e starnuti)
  • rimanere a casa se si hanno sintomi
  • fare attenzione alle pratiche alimentari (evitare carne cruda o poco cotta, frutta o verdura non lavate e le bevande non imbottigliate)
  • pulire e disinfettare oggetti e superfici che possono essere state contaminate.

Segni comuni di infezione sono febbre, tosse e difficoltà respiratorie.

Nei casi più gravi, l'infezione può causare polmonite, SARS, insufficienza renale e morte. È possibile alleviare i sintomi assumendo farmaci per i dolori muscolari, articolari e la febbre.

Si ritiene che il periodo di incubazione del nuovo coronavirus sia compreso tra 1 e 14 giorni.

I funzionari sanitari cinesi hanno detto che il coronavirus può essere diffuso prima che compaiano i sintomi, il che significa che i portatori potrebbero non rendersi conto di essere infettati prima di trasmettere il virus ad altri.

Le misure di controllo devono bloccare ben oltre il 60% della trasmissione per essere efficaci nel controllare l'epidemia.

In Italia il ministro della Salute ha riunito la task force per coordinare gli interventi nel nostro Paese composta dalla Direzione generale per la prevenzione, dalle altre direzioni competenti, dai Carabinieri dei NAS, dall’Istituto Superiore di Sanità, dall’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive "Lazzaro Spallanzani” di Roma, dall’Usmaf (Uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera), dall’Agenzia italiana del Farmaco, dall’Agenas e dal Consigliere diplomatico.

Come previsto dal Regolamento Sanitario Internazionale è stata rafforzata la sorveglianza dei passeggeri di voli diretti provenienti da Wuhan (e di ogni altro volo con segnalati casi sospetti di 2019-nCoV). In particolare, presso l’aeroporto di Fiumicino di Roma è in vigore una procedura sanitaria, gestita dall’USMAF SASN, per verificare l’eventuale presenza a bordo degli aeromobili provenienti da Wuhan di casi sintomatici sospetti e il loro eventuale trasferimento in bio-contenimento all’Istituto Nazionale Malattie Infettive L. Spallanzani di Roma.

Più di una dozzina di paesi in tutto il mondo hanno confermato i casi del virus Wuhan, mentre le autorità fanno fatica a fermarne la diffusione.

Dalla infografica si evince la situazione attuale:

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Il virus sembra diffondersi rapidamente - c'è stato un incremento del 65% dei casi segnalati nella Cina continentale in un solo giorno. Germania e Giappone hanno entrambi confermato i casi di pazienti che sono risultati positivi al coronavirus, ma che non hanno visitato Wuhan.

Numerosi paesi, tra cui gli Stati Uniti, hanno intensificato i controlli negli aeroporti e hanno avvertito i loro cittadini di non recarsi in Cina. Alcuni paesi, tra cui l'Indonesia e le Filippine, hanno limitato i turisti cinesi. Altri paesi, soprattutto europei, hanno iniziato a pianificare l'evacuazione dei loro cittadini da Wuhan. Hong Kong smetterà di rilasciare permessi di viaggio individuali per i viaggiatori provenienti dalla Cina continentale.

Scienziati cinesi e internazionali stanno studiando il virus, tracciandone l'origine e lavorando su un vaccino, ma potrebbero volerci mesi per iniziare gli studi clinici e più di un anno prima che un farmaco di questo tipo diventi disponibile.