Napoli, tentata rapina. Ucciso un ragazzo di 16 anni. I parenti devastano il pronto soccorso dell’ospedale Pellegrini.
Napoli, zona Santa Lucia, via Generale Orsini sono le 2.30 del mattino quando un ragazzo di 16 anni Ugo Russo in sella al suo scooter e con il volto coperto dallo scaldacollo e dal casco cerca di mettere a segno, insieme con un complice di 17 anni proveniente dai quartieri spagnoli, quella che si scoprirà solo dopo essere una seconda rapina.
Questa volta però le cose non vanno come previsto perché la vittima del tentativo di rapina è un carabiniere in servizio a Bologna. Il militare, di 23 anni, è a bordo della propria auto con la fidanzata quando, stando alle prime ricostruzioni, si sarebbe trovato con una pistola puntata alla tempia dal sedicenne mentre sta effettuando una manovra di parcheggio. Il carabiniere, con la minaccia dell'arma puntatagli alla tempia che suona un po' “ o fai quello che dico io oppure muori”, dopo essersi qualificato, spara tre colpi con la pistola d'ordinanza, ferendo il ragazzo di 16 anni al torace e alla nuca.
Ugo morirà poche ore dopo in ospedale. Ma questo è solo l’inizio di una storia tragica quanto drammatica che, in pochi istanti, farà sprofondare Napoli ancora una volta in un abisso sempre più profondo da cui, purtroppo, fatica a risalire. Trasportato d’urgenza al pronto soccorso dell’ospedale Pellegrini, quando i medici che hanno cercato di salvargli la vita comunicano ai genitori e ai parenti che Ugo purtroppo è morto, la reazione è violentissima.
All'alba il pronto soccorso viene devastato dalla rabbia dei parenti del sedicenne, a tal punto da indurre L’Asl a sospendere il servizio e trasferire gli altri pazienti in ospedali limitrofi, procurando un danno enorme per l’intera collettività.
Ma non basta.
Mentre il 17enne complice del tentativo di rapina ai danni del carabiniere viene interrogato nella caserma Pastrengo, quattro colpi di pistola vengono sparati ad altezza d'uomo contro la sede del Comando provinciale dei carabinieri di Napoli da due persone a bordo di un motorino.
È questa l’epilogo drammatico di una storia triste a tratti sconcertante. Raffigurazione plastica di una Napoli violenta, che esiste e con cui è arrivato il momento di fare i conti.