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QUELLO CHE SARS-COVID19 DICE DI NOI

Scritto da Alessandra Mugnolo Il . Inserito in A gamba tesa

pandemia

L’Italia dal giorno 9/03/2020 è stata dichiarata ZONA ROSSA per l’aumento esponenziale del numero dei contagiati da SARS-COVID19, ovvero il virus responsabile dell’infezione COVID19.

L’infezione COVID19 può condurre alcuni soggetti, INDIPENDENTEMENTE dall’età e dai fattori di rischio individuali, a dei gravi quadri di polmonite interstiziale bilaterale con insufficienza respiratoria. Il divieto assoluto di assembramento nelle aree delimitate dalla ZONA ROSSA, e cioè di un’area popolata da una percentuale molto alta di persone infette dal virus, serve al biocontenimento, ovvero a limitare la diffusione dei contagi. I dati rilasciati dai nosocomi del nostro paese hanno evidenziato la presenza di 10mila contagiati sul territorio italiano, di cui 137 in Regione Campania (dati del 10/03/2020 ore 19:00, fonte Ufficio Stampa del Presidente Vincenzo De Luca).

Ogni paziente contagiato da SARS-COVID19 ne può infettare altri quattro (moltiplicate 4 per il numero dei contagiati!!!). Sebbene non ci siano allo stato odierno lavori scientifici statisticamente validi sull’infezione COVID19, dall’osservazione empirica si è rilevato che il virus è estremamente contagioso, si trasmette tramite secrezioni umane (prevalentemente quelle provenienti da naso e bocca) e permane sulle superfici inanimate non accuratamente disinfettate con candeggina per circa una settimana. I virus popolano il pianeta Terra da sempre, allo stesso modo degli esseri umani, nonostante le nanometriche dimensioni e la ristrettezza del loro genoma rispetto a quello umano. Non c’è affatto da stupirci infatti se SARS-COVID19 può minacciare la sopravvivenza della specie umana.

MA COSA SARS-COVID19 DICE DI NOI?

1.LA COMUNICAZIONE MEDICA NON SI E’ MOSTRATA ADEGUATA NEI TEMI DI INFETTIVOLOGIA E SALUTE PUBBLICA

Possiamo affermare ciò sulla base delle incongruenze tra le dichiarazioni dei diversi specialisti che hanno affollato i salotti televisivi nelle ultime due settimane. Passerà alla storia la divergenza di pensiero circa la mortalità da COVID19 tra Gismondi che affermava che l’infezione colpisse con mortalità soltanto i soggetti over 65 con comorbidità e Burioni che invece confutava tale ipotesi. Gli obblighi e le restrizioni di contenimento, inoltre, sono state elargite in maniera equivoca assumendo connotazioni sempre più stringenti ed altresì in ritardo. Nel giro di due settimane, di fatti, siamo passati dall’invito di Mentana a cenare nei ristoranti cinesi di Milano all’esibizione dell’autocertificazione per gli spostamenti ai checkpoint militari.

2.GLI EUROPEI NON ESISTONO

In Francia 3500 persone, mentre gli italiani affrontavano l’emergenza sanitaria, invadevano le strade di Laderneau vestite da Puffi con l’obiettivo di battere il record mondiale dei raduni dedicati ai personaggi di fantasia del disegnatore belga Pejo al grifo di “Pufferemo il Coronavirus”. Ma che Europa è quella in cui due Stati CONFINANTI non uniscono le proprie forze per combattere insieme una PANDEMIA?

3.IL CAMBIAMENTO CLIMATICO IMPLICA UN CAMBIAMENTO MICROBIOLOGICO

Il Cambiamento Climatico ha oggi giorno acquisito più le connotazioni di un’ideologia politica, grazie alla forte risonanza mediatica, piuttosto che scientifica, non a caso una delle massime attiviste ed interlocutrici ambientaliste è Greta Thunberg, studentessa 17enne. Negli ultimi anni, però, sebbene molte più persone si siano sensibilizzate alla tematica ambientale, non grandi passi in avanti si sono compiuti nella gestione ingegneristica e sanitaria del cambiamento climatico. Uno degli aspetti che ad esempio i leader ambientalisti odierni sono soliti sottostimare è l’impatto che il cambiamento climatico ha sui microrganismi. Per tale motivo il dibattito politico ambientale è sterile, incompleto e fuorviante perché non tiene conto di un’ampia parte della letteratura scientifica.

4.LA SALUTE MENTALE DEVE OCCUPARSI DI SANITA’ PUBBLICA

Alla luce dei comportamenti di inciviltà di molti connazionali, che si sono spostati dalle aree infette del Nord Italia verso quelle del Sud Italia estendendo il contagio, si evince il bisogno di comprendere da un punto di vista più ampio la dimensione civica dei cittadini. In particolar modo il virus ci sta dimostrando che non può esistere uno stato di benessere psicopatologico senza il rispetto della vita di altri esseri umani.