Il Pascale non si ferma e dà il via la sperimentazione di Avigan
L’istituto nazionale dei tumori “fondazione Pascale”, si riconferma un’eccellenza a livello nazionale ed internazionale, poiché sin dagli albori dell’emergenza sanitaria da covid-19, non ha smesso di erogare tutte le prestazioni di ricovero, chemioterapiche, radioterapiche, ambulatoriali e oncologiche, per il quale questo è adibito.
L’attività operatoria non si ferma, grazie al massimo intervento da parte di tutto il personale sanitario, come affermato dal direttore generale, Attilio Bianchi.
Numerosi gli interventi di chirurgia mini invasiva robot-assistita condotti in questo periodo. Questa tecnica, che costituisce uno dei fiori all’occhiello dell’Istituto tumori, ha permesso la realizzazione di più di 40 operazioni, portate a termine seguendo tutte le precauzioni previste dai decreti del governo e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Inoltre, spostandoci sul fronte Covid-19, sempre nel medesimo Istituto, continua la sperimentazione, per trovare una cura nell’attesa del vaccino, sotto la direzione del dottor Paolo Ascierto, elogiato da numerose testate straniere tra cui il New York Times.
Dopo la somministrazione del farmaco per l’artrite reumatoide, il Tocilizumab, cura appresa dai cinesi e promossa da Ascierto, è partito il trial clinico internazionale del farmaco giapponese Avigan.
La proposta arrivata da Pechino, tramite l’ambasciata cinese. Questa si è rivolta direttamente al governatore Vincenzo De Luca che aveva segnalato da subito la disponibilità ad una collaborazione scientifica e ha attivamente favorito i collegamenti, come dichiarato da Attilio Bianchi.