"Vecchi arnesi, arnesi vecchi"
Nella tarda serata del giorno che si sono presentate le liste di appoggio alla segreteria di Renzi, aprendo la pagina di Facebook, mi sono ritrovato con una “figurazione” dell’immagine della campagna di Renzi ,nella quale , facendo il verso ad un’Italia vecchia che usciva e a un’altra nuova che entrava, scriveva : “Berardo Impegno esce Valerio Di Pietro entra”.
La pagina era elaborata da un mio giovane amico, Riccardo Barone, frequentatore assiduo di casa mia e ,ne son certo ,con stima e affetto reciproci. Valerio Di Pietro ,poi, a parte i suoi meriti, è in lista in posizione utile anche per mia riconosciuta iniziativa. Non posso pensare minimamente quindi che l’operazione avesse un intento malevolo, anzi, anche qui ne son certo, aveva una finalità scherzosa di “sfottò”. E invece su di me ha avuto un effetto a dir poco irritante. Per molte ragioni. La prima è che c’è, in questi giovani amici una confusione irriflessa fra spazio privato e responsabile azione pubblica. Per loro, temo, Facebook è uno spazio neutro e surreale nel quale riversare qualsiasi cosa, con una sorta di perverso esibizionismo-voyerismo senza pudore e senza responsabilità. E già questo comporterebbe una riflessione sull’uso del mezzo, che spero avremo modo di approfondire in questa o in altra sede. La seconda è che davvero si può pensare a un ricambio generazionale ,in tutti i campi, a prescindere dal merito e dalla valutazione della qualità dei giovani che si affermano nei ruoli forti della società? E questa è soprattutto campo di confronto dei giovani tra loro. E allora in questo caso mi avrebbe sorpreso favorevolmente e di più se Riccardo avesse indicato un giovane-vecchio, vecchio di idee e di comportamento che fosse stato sconfitto nell’agone politico da Valerio Di Pietro, giovane brillante e dalle idee innovative. La stessa cosa vale per gli anziani. Dico subito che la società italiana è gerontocratica ed è troppo il tempo nel quale una generazione di vecchi fa da tappo alle generazioni successive, dai cinquantenni a scendere. Quindi ben venga un’aspra battaglia per il ricambio generazionale, di cui sono artefici, all’interno del PD Renzi e Civati. E ben venga senza il solito “tuttavia” che possa attenuare l’affermazione principale. Aggiungo che alla fine della giostra non si può e non si deve ottenere un risultato che non veda partecipe del rinnovamento tutte le generazioni. Nei paesi avanzati occidentali i leaders sono giovani vivaddio, ma non tutti i rappresentanti del popolo sono giovanissimi. Ed è un bene che sia così per la coesione di una società e per l’apporto innovativo che deve venire da menti giovani in corpi anziani. Mi viene da dire che ci sono “vecchi arnesi” e arnesi vecchi. I primi vanno rottamati perché non sono utilizzabili, i secondi vanno preservati e usati perché sono un accumulo di ricchezza per la casa. E possono essere un prezioso risparmio.
Naturalmente io mi considero un “arnese vecchio”, ma questo fa parte della mia natura megalomanica-narcisistica.