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Serie A: prove di normalità e linee guida per la ripartenza

Scritto da Paolo Catanzariti Il . Inserito in Il Pallonetto

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Il mondo del pallone lavora per la ripartenza, da ieri le prove generali di normalità, al via la ripresa degli allenamenti di gruppo per le squadre. Il calcio italiano va avanti: stagione prolungata fino al 31 agosto. Il Consiglio federale della Figc ha deciso: "Serie A, B e C vanno avanti. In caso di nuovo stop, playoff e playout".

Il Consiglio di Lega Serie A riunitosi ieri in videoconferenza ha redatto le linee guida, protocollo igienico-sanitario rigidissimo, dallo stadio, agli spogliatoi, passando per le interviste e i requisiti igienico-sanitari. Nell'impianto di gioco saranno ammesse massimo 300 persone, nessun contatto con gli arbitri prima dell'inizio e durante la gara, sarà vietato protestare e avvicinarsi a meno di 1,5 metri. Vietate le strette di mano, niente mascotte.

Data chiave 13 giugno, manca ancora l'ufficialità, in attesa del via libera definitiva del Ministro dello sport, ma il calcio professionistico ha già deciso di ripartire, si dice favorevole la maggioranza dei club. La stagione e le competizioni potranno proseguire in ogni caso entro e non oltre il 31 agosto. Se dovesse passare ufficialmente la ripartenza del campionato il 13 giugno, l'attuale bozza di calendario prevede partite ogni 3-4 giorni fino alla conclusione del 2 agosto, con pause soltanto per disputare le semifinali di ritorno e la finale di Coppa Italia, in calendario rispettivamente il 1° e il 22 luglio.

In caso di nuova sospensione il Consiglio Figc rimodulerà il format dei campionati con "brevi fasi di play off e play out"; se invece ci sarà un'interruzione definitiva, pronto anche un piano C, "la classifica sarà definita applicando oggettivi coefficienti correttivi".

La Lega Serie A studia ogni aspetto in vista della possibile ripresa del campionato: non solo la situazione negli stadi ma anche come arrivarci, soprattutto in caso di trasferte. Le regole generali prevedono una presenza contingentata dei partecipanti e l'arrivo delle squadre preceduto dal personale addetto al controllo delle condizioni igieniche e ci sono indicazioni specifiche a seconda che si usino pullman, treno o aereo.

Intanto, sono già tanti gli striscioni di protesta in tutta Italia, le curve ormai si sono schierate contro la ripartenza del campionato. Le tifoserie organizzate sono nettamente contrarie alla ripresa a queste condizioni. La maggior parte del tifo non vuole assolutamente tornare in campo, come riportato dall’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport: «Senza pubblico non c’è pallone».

Ad ogni modo, quasi certamente, il 28 maggio il Ministro dello sport Spadafora farà sapere ai vertici del calcio italiano la data in cui il Governo permetterà la ripresa del campionato di Serie A. Ma prima del via ci sono tanti problemi a cui Federcalcio e Lega dovranno trovare una soluzione. Ecco nel dettaglio, salvo nuovi colpi di scena, come riprenderà il campionato di calcio, secondo le nuove linee guida dettate dalla Lega di Serie A.

Allo stadio: stadio diviso in tre zone, area tecnica, spalti, area esterne stadio. Massimo 300 persone in totale. Massimo 100 per zona. Regolamentato anche il numero dei giornalisti sugli spalti (10), degli steward e di tutti i membri della sicurezza.

Arrivo allo stadio: arrivo della squadra con diversi autobus/mezzi di trasporto (aumentare la distanza di sicurezza o utilizzo mascherine facciali). Squadre e arbitri arriveranno a orari diversi. Per la squadra di casa si raccomanda l'arrivo dei calciatori con le rispettive autovetture.

Lo spogliatoio: utilizzare più stanze libere adiacenti possibile in modo da separare titolari, portieri e riserve. Non sarà permessa alcuna ripresa televisiva all'interno degli spogliatoi igienizzati.

Cerimoniale di gara: le squadre entreranno in campo in frangenti diversi onde evitare assembramenti. Vietate le strette di mano, la foto di squadra, non ci saranno mascotte e nemmeno i bambini che accompagnano di solito i calciatori.

Le interviste: Sia le interviste mini flash (fine primo tempo) che la super flash (fine gara) dovranno rispettare le distanze tra giornalista e calciatore di almeno 1,5 metri e realizzare con microfono boom. La Mixed zone rimarrà chiusa. Conferenza stampa modello Formula 1: domande via skype-whatsapp, con presenza massima garantita di numero 3 titolari di diritto.

Requisiti igienico-sanitari: sono ovviamente previste rigidissime norme igieniche-sanitarie per garantira la massima sicurezza di tutti i presenti allo stadio. Tra squadre la misura delle temperatura corporea, utilizzo di disinfettanti, alimenti preparati e già confezionati, bottigliette d'acqua personalizzate, uso docce-spogliatoi in piccoli gruppi e con distanza minima di 2 metri.

Novità arbitrali: nessuna persona potrà accedere alla stanza/spogliatoio degli arbitri. Kit e distinte saranno posizionate fuori dalla lora stanza. Non ci saranno più raduni arbitrali. I calciatori non potranno più protestare nei confronti degli arbitri e non potranno avvicinarsi per alcuna ragione a meno di 1,5 metri di distanza.

Criteri per la classifica finale: la Figc ha fissato per la ripartenza il suo piano B o anche un eventuale piano C. Piano B: "brevi" play-off, se il campionato si dovesse nuovamente fermare per poi ripartire. Piano C: se non ci fosse tempo neanche per i play off, definizione di una classifica finale. In caso di nuovo stop o interruzione definitiva diversi sarebbero i nodi da sciogliere, anzitutto i criteri in base ai quali decidere. La maggioranza che ha approvato queste due formule, rischia di esplodere quando se ne dovranno a definire i termini. Se il campionato dovesse fermarsi definitivamente, come stabilire retrocessioni, qualificazioni in Champions e in Europa League? Basti pensare che, se oggi non si ripartisse, esisterebbero almeno 3 classifiche diverse con uguale validità: quella all’ultima giornata completata da tutte le squadre, la 24esima. Quella alla 26esima, escludendo però i risultati della 25esima giornata, rimasta incompleta (non si sono giocate 4 partite). Poi c’è la classifica secondo la media punti, che tiene conto di tutte le partite giocate. Eppure nessuna di queste ipotesi convince del tutto, visto che c’è chi recrimina di aver affrontato per calendario sfide più difficili delle dirette concorrenti. La Figc dovrà stabilire ogni possibile criterio, per motivi di credibilità del sistema, prima della ripresa. Così come la formula dei play-off (e play-out) che finora si è limitata a definire “brevi”.

Questione contratti oltre il 30 giugno: il campionato dovrebbe ripartire il prossimo 13 giugno, in alternativa il 20, terminare in ogni caso ad agosto. Il problema è che i contratti dei calciatori scadono il 30 giugno e moltissimi in tutta Europa a quella data saranno liberi. La Serie A non fa eccezione e le situazioni sono le più disparate. C’è chi come Callejon del Napoli sarà a quella data senza squadra. Chi dovrebbe tornare alla squadra che li ha prestati o chi, come Petagna dovrebbe lasciare la propria squadra per passare al Napoli che lo ha già acquistato. La Fifa ha dettato linee guida generali: tutti questi contratti possono essere estesi fino al termine delle competizioni in corso. Il problema è che non può esistere nessun obbligo in tal senso, ma bisogna in tali casi sempre trovare un accordo tra le parti coinvolte. Chi dovesse decidere comunque di cambiare, non potrà in ogni caso scendere in campo con la nuova squadra fino all’inizio della prossima stagione. Possibile dunque estendere di alcuni mesi i contratti già in essere, ma senza volontà delle parti, non esistono ulteriori garanzie. Chi ha già acquistato un giocatore infatti difficilmente lascerà che corra il rischio di farsi male altrove mentre è sotto contratto. Allo stesso tempo però alcuni club rischiano di perdere pezzi importanti, la Spal potrebbe giocarsi la salvezza senza Petagna, senza poterli neanche sostituire, visto che il mercato aprirà solo a settembre. La questione è seria e rischia di avere pesanti strascichi legali.