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“Gli Etruschi al MANN”, ripercorrere le orme di un’intera popolazione e riscoprire le sue relazioni con la Campania

Scritto da Felicia Trinchese Il . Inserito in Mostre

Gli Etruschi al MANN

Lo scorso 12 giugno è stata inaugurata al MANN, Museo Archeologico Nazionale di Napoli, l’esposizione “Gli Etruschi e il MANN” a cura di Paolo Giulierini e Valentino Nizzo e promossa dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli con l’organizzazione di Electa che si è occupata della stesura di un catalogo che accompagnerà la mostra.

 

Per l’occasione è stato inoltre edito nelle pubblicazioni scientifiche “Quaderni del MANN” il volume, a cura di Valentino Nizzo, “Gli Etruschi in Campania. Storia di una (ri)scoperta dal XVI al XIX secolo”, strettamente correlato alle tematiche di questa seconda sezione del percorso espositivo.

“Gli Etruschi al MANN” abbraccia un arco temporale di circa sei secoli che va dal X secolo a.C. al IV secolo a.C. si tratta di un percorso di indagine che cerca di ricostruire le fondamenta storiche degli Etruschi ripercorrendo le loro orme, un popolo la cui grandezza derivava anche dal controllo delle risorse di due fertilissime pianure, quella padana nel Nord e quella campana nel Sud.

Sono circa seicento i reperti esposti al pubblico, duecento dei quali, dopo un’attenta campagne di studio, documentazione e restauro, sono visibili per la prima volta in occasione dell’exhibit. L’itinerario si compone di due sezioni: la prima, “Gli Etruschi in Campania”, ha un carattere prettamente archeologico ed approfondisce la presenza dell'antica civiltà nel Mezzogiorno d'Italia; la seconda, “Gli Etruschi al MANN”, valorizza, in una prospettiva storico-culturale, i materiali etrusco-italici acquisiti sul mercato collezionistico dal Museo di Napoli.
Ad arricchire l’esposizione napoletana c’è uno straordinario gruppo di materiali dal Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia: si tratta dell’intero corredo della celeberrima “Tomba Bernardini” da Palestrina (675-650 a.C.), sepoltura tra le più ricche e famose che il mondo antico ci abbia restituito, tanto da divenire un vero e proprio “manifesto” dell’età orientalizzante, epoca delle grandi rotte commerciali e degli scambi di beni di lusso su scala mediterranea.

La storia della scoperta della Campania etrusca si configura, quindi, come uno dei capitoli più avvincenti della ricerca archeologica in Italia e nel Mediterraneo: in tal senso, il ricchissimo patrimonio, custodito nei depositi del MANN e studiato in occasione della mostra, fornisce uno spaccato inedito nel panorama espositivo internazionale.