Prometti, prometti, qualcosa rimarrà
L'Europa si sta avviando sulla discesa di una recessione economica che alcuni prevedono assai grave, diffusa e prolungata. Saranno si dice, almeno due anni difficili e gli scienziati temono anche un ritorno del corona virus, la pandemia che ha messo in ginocchio la salute della popolazione e bloccato il ciclo economico.
Non è più il tempo delle chiacchiere come dice il motto napoletano ("chiacchiere e tabacchiere di legno, il Monte di pietà non le prende in pegno"). I paesi dell'Unione europea si preparano al futuro con un progetto ambizioso, il Recovery Fund (Fondo per la ripresa), che promette di spendere un fiume di denaro (più di 700 miliardi di euro, dei quali almeno 170 andrebbero all'Italia).
Per la verità il Recovery Fund è stato pensato come un fondo d'investimenti a lungo termine che dovrebbero rimodellare la struttura dell'economia europea preparandola alle sfide degli anni a venire. Non sarebbe perciò un tonico per superare la recessione che potrebbe essere affrontata con progetti di breve periodo, ad esempio con un'iniezione di investimenti pubblici a sostegno dell'industria delle costruzioni per riavviare il ciclo economico. Le costruzioni sono infatti un settore che assorbe prodotti cosiddetti intermedi, quei prodotti che provengono da altri settori e che assemblati insieme confluiscono in manufatti utilizzati per riparare oppure costruire un edificio, una casa, una scuola e così via.
Ma l'ignoranza e la demagogia non permettono ai politici a caccia di voti di fare queste considerazioni. Ai politici cosiddetti puri interessa il consenso, cioè i voti degli elettori. Il resto sono dettagli e magari li affidano agli ingegneri, ai geometri, ai capimastro, agli addetti dell'edilizia.
Perciò aspettiamoci di assistere alle esibizioni dei venditori di fumo che si preparano alle prossime elezioni regionali promettendo molto a tutti pur sapendo che rischiano di non consegnare niente a nessuno.
I cittadini attenti che sono vaccinati contro la malattia delle chiacchiere a vuoto, ricordano dagli anni di scuola che per Dante Alighieri la bugia è un peccato mortale come dimostra la collocazione in un girone dell'Inferno di Guido da Montefeltro, che aveva suggerito al papa "lunga promessa con l'attender corto" (promettere molto e poi mantenere poco).