Per i sondaggi non ci sono dubbi: “vince Biden” …e se rivincesse Trump?
Mentre l’Iran emette mandato di arresto per Trump e l’America segna il record di contagi, con il numero dei morti per e da Covid che cala giorno dopo giorno (il 29 giugno “solo” +346 decessi), tra Trump e Biden, secondo i sondaggi, ci sono dai cinque ai nove punti percentuali.
Biden, ex vicepresidente Usa dovrebbe diventare il 46esimo presidente degli Stati Uniti. Perfino i conservatori e repubblicani sono in fibrillazione, si teme una dura sconfitta per Trump, che secondo alcuni potrebbe perfino rinunciare alla candidatura. Ma la sconfitta è così scontata? Intanto la Corte Suprema dà il via libera alla pena di morte, congelata ma mai abolita dal 2003, per i reati federali.
L’Iran emette un mandato d’arresto per Donald Trump e altre 35 persone. Trump è colpevole di aver “ordinato, preparato o attuato l’uccisione il 3 gennaio scorso a Baghdad del generale Qassem Soleimani, comandante delle forze Qods e dei Pasdaran". L’uccisione di Soleimani, artefice della disfatta dell’Isis, non avrebbe potuto non avere serie ripercussioni: la decisione della magistratura iraniana danneggia ulteriormente la figura di Donald Trump. La sua popolarità dopo la vicenda di Floyd e lo scontro con i Social Network e quelli quotidiani con le Star di Hollywood, è a picco.
Lo slogan di Donald Trump, ripreso da tutti i partiti nazionalisti europei, è “America First”. Il suo programma e la sua politica? La costruzione del grande muro al confine col Messico; la guerra commerciale contro la Cina e il ritiro delle truppe dal Medio Oriente, con conseguenziali minacce random di intervento militare in tutto il mondo alla prima occasione. Politiche contraddittorie, ma nel breve periodo efficaci, foriere di un continuo stato di tensione che il mondo vive da ormai quattro anni. La politica di Donald Trump ha profondamente cambiato il mondo: il fenomeno della globalizzazione, anche a causa dell’emergenza Covid, sembra ormai un’epoca storica superata.
Secondo i sondaggisti la fiducia degli americani verso Trump è crollata. I grandi errori commessi da Trump secondo gli americani riguardano la politica estera, il commercio internazionale, l’immigrazione e la tolleranza raziale, la sanità e l’ambiente.
Tuttavia, contrariamente ai pronostici, potrebbero giocare a favore di Trump vari fattori: politica economica; paura verso il cambiamento in un periodo di grande smarrimento e un senso di vittimismo unito al bisogno del cittadino medio di andare controtendenza e sostenere un Donald Trump perseguitato dentro e fuori dagli Stati Uniti. Sicuramente un fattore di favore per Trump è la politica economica, tutto sommato ben riuscita, nonostante l’isolazionismo e l’emergenza disoccupazione innescata dal Covid e dalle precarie condizioni contrattuali dei lavoratori americani. Disoccupazione che giunge all’indomani del record positivo che vedeva il dato sulla disoccupazione americana tra i più bassi della storia degli Stati Uniti.
Trump a differenza di Obama ha aumentato di molto il deficit americano: dal 2009, anno di insediamento di Barak Obama il deficit americano è giunto nel 2017 al 4,5%. In questi anni e in questi mesi il deficit americano è salito di circa il 3%.
Trump per danneggiare la politica dei suoi primi competitor, Cina e Unione Europea, ha optato per una “politica commerciale ostile” che prevede l’imposizione di dazi doganali.
La tensione tra Cina e Usa è giunta alle stelle con l’emergenza Covid. Trump ha infatti accusato i cinesi di aver gestito male l’epidemia e di aver condotto il mondo verso una pandemia evitabile.
L’ira di Trump si è poi rivolta contro l’Oms. Gli Stati Uniti hanno infatti deciso di interrompere i finanziamenti verso l’organizzazione, che ha dichiarato, pochi giorni fa, per mezzo del direttore generale, Ghebreyesus: "con questo ambiente e in queste condizioni, non siamo ottimisti. Un mondo diviso aiuta il virus a diffondersi”.
Nel 2019 arriva l’accusa di Impeachment, la quarta nella storia degli Stati Uniti d’America, dopo quella di Andrew Johnson, Richard Nixon e Bill Clinton. Trump è stato accusato di “abuso di potere e ostruzione al Congresso”.
Come evidenziato dall’Ispi, il numero dei cittadini americani che non sono dotati di assicurazione sanitaria, durante il 2017 e il 2018 è aumentato dello 0,6%. La politica di Donald Trump in ambito medico-sanitario, nonostante le premesse, non è riuscita a smantellare l’Obama Care. L’Ispi sottolinea che «Di fronte all’impossibilità di abolire l’ACA nel suo complesso, Trump ha optato per un suo svuotamento dall’interno, inserendo l’abolizione del “mandato individuale”. Il mandato individuale, la componente chiave dell’Obama Care, obbligava al pagamento di una sanzione per chi non avesse sottoscritto un’assicurazione sanitaria malgrado fosse destinatario di incentivi pubblici. Lo scopo era fare sì che anche i giovani in salute entrassero nel sistema, compensando così il costo necessario per la copertura delle persone più anziane e malate. L’abolizione del mandato individuale, attraverso l’abolizione della sanzione per la mancata assicurazione, ha avuto l’effetto di disincentivare la popolazione americana dal sottoscrivere un’assicurazione sanitaria».
Chi è Trump? La campagna elettorale del 2016
Donald Trump è figlio di Freud Trump, ricco imprenditore di New York. Laureatosi in economia ha rilevato ben presto l'azienda paterna. Durante la sua carriera imprenditoriale ha fatto costruire torri e grattacieli, la famosa Trump Tower.
Nel 2016, dopo brevi e poco felici esperienze politiche, partecipa alle primarie repubblicane in vista delle elezioni presidenziali del 2017. Isolazionismo e conservatorismo i suoi marchi di fabbrica. Al termine di una dura campagna elettorale, Donald Trump vinse con sorpresa e meno voti di Hilary Clinton le elezioni presidenziali. La sfidante Hilary Clinton ottenne oltre sessantacinque milioni di voti contro i quasi sessantatré milioni di Trump. Tuttavia, il sistema elettorale americano colorò di rosso la cartina degli Stati Uniti d’America: Trump vincendo in molti più Stati è riuscito ad aggiudicarsi oltre il 56% dei Grandi elettori.
In vista delle elezioni del 2020. Chi è Joe Biden?
Le prossime elezioni presidenziali degli Stati Uniti d’America si terranno il 3 novembre del 2020. I candidati sono: Donald Trump per i Repubblicani e Joe Biden per i Democratici. Biden è stato vicepresidente sotto la presidenza Obama. Il programma di Biden, che è un democratico moderato, è progressista. Biden vorrebbe ricostruire la classe media, aumentando il salario minimo e garantendo il rispetto dei diritti sindacali. Biden si propone di investire sull’energia green per rendere l’economia americana sostenibile dal punto di vista ambientale. Vuole eliminare il Travel Ban che ha sbarrato l’ingresso ai cittadini provenienti da Paesi a maggioranza mussulmana. Biden intende rafforzare i rapporti con la Nato, oltre che imporre il rispetto dei patti sul nucleare all’Iran.
74 anni, imprenditore miliardario – il suo patrimonio ammonta ad oltre 2,1 miliardi di dollari – Presidente degli Stati Uniti più anziano della storia americana: Donald Trump è sicuramente uno dei protagonisti della storia contemporanea, un personaggio controverso e discusso a cui si devono molti eventi storici recenti. La rielezione di Donald Trump sembra difficile, tuttavia, è bene ricordare che gli esiti elettorali dipendono da un articolato sistema di voto, dove contano gli Stati conquistati e non il numero di elettori. È alto poi il rischio di brogli elettorali a causa delle modalità di voto che potrebbero essere diverse a causa dell’emergenza Covid.