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Napoli. Dalle elezioni regionali 2020 alle comunali 2021

Scritto da Massimo Calise Il . Inserito in A gamba tesa

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I dati delle elezioni del 20 e 21 settembre 2020 sono all’attenzione dell’opinione pubblica e dei partiti. A Napoli l’analisi è resa ancor più necessaria sia dalle ormai imminenti elezioni comunali, sia dalla palese crisi dell’attuale amministrazione De Magistris che vede la città prostrata, con problemi storici acuiti e isolata dal punto di vista politico/istituzionale.

Questo contesto carica ancor più di responsabilità il Partito democratico, maggiore forza politica cittadina.

Prima alcune brevi considerazioni sui dati nazionali.

Il Referendum Costituzionale, con l’importante vittoria del SI, fa esultare Di Maio, sorridere Zingaretti e tranquillizza il Governo. La riduzione dei parlamentari, che andrà in vigore dalla prossima legislatura, è di fatto una buona garanzia contro la fine anticipata dell’attuale.

Le elezioni regionali hanno visto un sostanziale pareggio del PD che perde la Regione Marche ma si afferma come unico partito nazionale capace di arginare la destra.

Un quadro nazionale (ed europeo) che potrebbe offrire forti e irripetibili opportunità anche a Napoli. Lo scenario si rafforza con la conferma di De Luca alla presidenza della Regione Campania.

Ma tutto ciò non deve indurre a eccessi di ottimismo nel Partito democratico. Infatti esso perde, rispetto alle regionali del 2015, sia in termini percentuali che assoluti: dal 19% scende al 17%; i voti da 444mila sono scesi a 399mila, meno 45mila voti.

Ovviamente per il calo di voti si possono individuare cause e giustificazioni; la più concreta è la partecipazione, per la prima volta, di Italia Viva che ha ottenuto un risultato persino superiore a quello conseguito in Toscana.

Il Movimento 5 Stelle, che ha ottenuto il 10%, ha subito un notevole calo di voti che sembrano, significativamente, non essere passati al PD.

A queste poche osservazioni, con altre che si potrebbero aggiungere, dovrebbero indurre il partito, in vista delle prossime elezioni comunali, ad uno sforzo eccezionale; la prossima amministrazione cittadina potrebbe essere, per i motivi accennati, un’occasione unica per rilanciare le potenzialità che la città pur possiede e farla uscire dall’isolamento in cui l’ha relegata l’attuale amministrazione.

In verità alcune affermazioni del Segretario cittadino, Marco Sarracino, suscitano dubbi sulla preparazione e conduzione della prossima campagna elettorale. Infatti, a maggio scorso, al Mattino ha dichiarato “sceglierò con De Luca il nuovo sindaco”; l’annuncio di un metodo che non credo sia in grado di suscitare entusiasmi.

Inoltre De Luca, come è noto, è un personaggio controverso. Proprio ultimamente ha provocato ulteriori perplessità con la conferenza stampa dopo la vittoria, Commentando il risultato elettorale, afferma: "che non può essere letto in termini di destra e di sinistra, la mia candidatura è stata sostenuta dal mondo progressista ma anche da tante forze moderate e da tante forze della destra non ideologica. Tutte forze che si sono riconosciute in un programma di governo, nel lavoro fatto in questi anni".

Sorge il dubbio che il termine “progressista” sia declinato solo in chiave tecnico/amministrativa.

Inoltre, cosa si intende per “destra non ideologica”? Non ricorda un po' l’argomentazione che il M5S (né di destra né di sinistra) ha diffuso anche in occasione del varo del vituperato governo giallo/verde?

Le argomentazioni di De Luca, coerenti con tutta la sua carriera politica, pongono un problema a tutto il PD. In particolare il PD napoletano deve scegliere:

Aspira ad un cartello elettorale ampio capace di attirare sensibilità politiche eterogenee oppure intende indicare una visione di città futura, con un programma e valori chiari, capace di aggregare singoli elettori e forze politiche?

È una sfida! Ci saranno opportunità irripetibili che richiederanno un impegno eccezionale e, inevitabilmente, susciteranno tensioni e appetiti.

Il PD napoletano, certo con la dovuta considerazione dei livello regionale e nazionale, ma con una trasparente autonomia ha il dovere di dire “per quale Napoli” intende impegnarsi. Esistono le risorse culturali e umane capaci di contribuire alla formulazione di obiettivi concreti, credibili e ambiziosi capaci di coagulare consensi anche fra i tanti delusi. Esistono personalità giovani e competenti capaci di ricoprire la carica di primo cittadino, come pure personaggi che possono contribuire con la loro esperienza.

Credo che il coraggio possa pagare! Abbandonare ogni tatticismo e non cadere nella tentazione di scorciatoie discusse in circoli ristretti. Convincere che il PD è un partito serio, affidabile, la cui concretezza ha per fondamento solidi valori.