Benedetto Croce (quinta parte)
Dal 1903 al 1914 compaiono su ‘La Critica’ le ‘Note sulla letteratura italiana della seconda metà del secolo XIX’, raccolte poi sotto il titolo ‘La letteratura della nuova Italia’ (6 vol., 1914-40). Soprattutto agli scritti apparsi su ‘La Critica’ è legato il nome di Croce come polemista brillante e scrittore limpido ed elegante.
Già nel 1903 vedono la luce i saggi su Carducci, Fogazzaro, De Amicis, Verga, Serao, Di Giacomo; seguono i saggi sugli scapigliati, su D’Annunzio, Zanella, ecc. La ricerca concreta su tanti poeti e scrittori diversi porterà Croce a ripensare i principi etico-politici e la sua concezione estetica. La letteratura contemporanea non è però il solo interesse: nel 1911 compaiono i ‘Saggi sulla letteratura italiana del Seicento’. Nello stesso anno Croce esprime il desiderio di dar vita a <<qualche monografia che risponda meglio… al mio ideale di critica e sia dedicata a un soggetto più importante che non i letterati italiani dell’ultimo mezzo secolo>>.
Da questa esigenza nascerà il saggio su Goethe, scritto quando ancora infuriava la guerra contro la Germania (1917), per quel bisogno di equilibrio e di rispetto per i valori ideali eterni che non possono venir toccati dalle passioni transeunti: un saggio che è un modello di organicità e di sintesi espositiva. A questo fanno seguito i saggi su ‘Ariosto’, ‘Shakespeare e Corneille’ (1920) e ‘La poesia di Dante’ (1921), che è forse uno dei suoi libri più discussi e influenti. Con ‘Poesia e non poesia’ (1923) si conclude questa fase della critica crociana. Seguiranno altri studi, con proposte nuove e approfondimento dell’antico.
Nascono così i volumi che vanno sotto i titoli di ‘Conversazioni critiche’ (5 vol., 1918-39), ‘Poesia popolare e poesia d’arte’ (1933), ‘Poesia antica e moderna’ (1941), in cui si chiarisce e approfondisce lo stretto rapporto fra pensiero estetico e valutazione delle singole opere. Del periodo estremo si ricordano i ‘Saggi sulla letteratura italiana del Settecento’ (1949), quelli, in tre volumi, sul Rinascimento (‘Poeti e scrittori del pieno e tardo Rinascimento’, 1945-52), le ‘Letture di poeti’ (1950) e le postume ‘Terze pagine sparse’ (1955): ultimi contributi di un’attività straordinariamente ampia cha ha fatto di Benedetto Croce la figura di maggior risalto nel panorama della cultura italiana del primo Novecento.
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