Danzare con filosofia
Le farfalle sembrano quasi non appartenere al mondo animale, leggere, colorate, disegnate e tratteggiate da inaspettata bellezza, accedono facilmente, armate di un gioioso passaporto, alla fantasia e al pensiero del nostro immaginario, regalandoci così l’opportunità di lasciarsi andare a riflessioni ed emozioni.
La farfalla è simbolo di “anima” in tanti miti, nati non solo in seno alla tradizione del pensiero occidentale (una farfalla, per esempio, è fra le mani di Amore e Psyche nella bellissima scultura del Canova) ma anche in quello delle civiltà mesoamericane, dove sul dorso della dea madre spiccano ali di farfalla. Nella civiltà cinese, poi, è icona di felicità e prosperità.
L’ associazione italo-tedesca La Danza delle Farfalle, attiva da diversi anni all’interno del territorio campano nel campo dell’educazione e della formazione, si è ispirata - nel darsi un nome - alla simbologia di questo lepidottero e al suo incarnare, in qualche misura, un certo modo di pensare e rendere azione concreta la filosofia, una filosofia intesa come “stile di vita”, possibilità di acquisire la capacità di possedere un nuovo sguardo e un diverso approccio all’esistenza, filosofia come ‘cura’ di sé e del sé, attenzione e ascolto verso l’Altro.
Diversi i progetti didattici, i laboratori sperimentali / educativi tesi a promuovere e divulgare dialoghi di libertà di pensiero, di pace e di cittadinanza responsabile realizzati da Andrea Lucisano, presidente dell’Associazione, e Evelin Egner, vicepresidente, in vari istituti scolastici di primo e secondo grado. Di grande impatto sono i cartoni animati scritti e realizzati dallo stesso Andrea, volti a diffondere l’importanza e la necessità di praticare la filosofia, fra i quali spicca uno dedicato alla figura di Socrate.
Rivolto ad un pubblico più vasto e vario, dai bambini agli adulti, è invece il cartone La volpe Sophia, premiato dal MIUR come straordinario dispositivo didattico, nel suo insieme, e soprattutto relativamente ad un episodio dedicato al tema della legalità. Dal 15 novembre 2020, su TIMVISION, a diffusione nazionale, si avrà l’opportunità di seguire in esclusiva gli 11 episodi de La volpe Sophia, una serie di incontri fra Sophia e il prof. Aldo Masullo, una delle voci più significative del pensiero del Novecento. Creatore del personaggio Sophia è sempre Andrea; la protagonista, arrampicata su uno sgabello, discute nello studio del grande filosofo ponendogli domande ‘sui grandi temi dell’esistenza’, alle quali il professore risponde con semplicità e chiarezza, dando vita a dialoghi di grande fascino e saggezza.
Si invita a seguire su Timvision e a consultare il sito: www.ladanzadellefarfalle.com, per saperne di più e vedere ed ascoltare i vari trailers.
Andrea quale è stato il momento più soddisfacente vissuto in tanti anni di impegno ‘sul campo’?
Quando ho visto bambini provenienti da tutta Italia incontrarsi al MIUR di Roma, portando ognuno di loro un disegno, un racconto che aveva La volpe Sophia come protagonista. Il Ministero dell’Istruzione indisse infatti un concorso nazionale in cui si chiedeva a tutti i bambini d’Italia di scrivere una loro storia sul personaggio della volpe Sophia. Inoltre, il successo che ha riscosso e l’affetto che ha suscitato anche nei genitori e nelle maestre, nelle professoresse e nei dirigenti scolastici, mi ha fatto capire che la mia intuizione, e cioè quella di creare un dispositivo pedagogico e artistico che potesse veicolare cultura in modo non formale, era giusta.
Le difficoltà di inserimento per un operatore culturale come te immaginiamo siano tante, specialmente qui, nel sud, in Campania. La più difficile da superare?
Cercare di svegliare gli animi e le coscienze, soprattutto partendo dai più piccoli, in un territorio profondamente incline alla corruzione ed al sonno della ragione è sicuramente un’impresa tanto ardua. Lo può fare solo chi ha grandi ideali. Al Sud, ma nella provincia di Napoli soprattutto, troppo spesso si cerca di contrastare l’entusiasmo e la voglia di ricostruire quella scintillante bellezza che dona generosamente nuovi motivi per vivere. Fortunatamente la sorgente da cui attingo la forza non si trova presso il mondo degli uomini, con le loro debolezze e illusioni. E la gioia nel vedere sgretolarsi le pietre nella mente dei bambini, fino a farli riempire di luce da dentro, è troppo grande rispetto alla miseria dei dannati, che con il loro tedio cercano di ostacolare, frenare e demotivare la gioia di vivere. Un’antica guerra tra forze arcaiche che si rinnova di generazione in generazione.
Ma chi ha visto una volta la luce suprema con gli occhi della mente, chi ha potuto immergersi nell’ideale bellezza che tutto sovraintende, cerca di migliorare se stesso e la realtà che lo circonda.
“Non si volta chi a stella è fisso”, diceva Leonardo.
Il tuo sogno nel cassetto.
Ho coltivato il mondo interiore più di quello materiale, e credo di non avere più il cassetto. L’avrò lasciato distrattamente ai margini di qualche viale del mio cuore. Dunque immagino di avere tutte le porte della mia percezione aperte, tanto da poter scorgere in lontananza un sottile lampo di gioia. Il mio desiderio è quello che il genere umano comprenda un giorno il motivo del proprio essere al mondo, il proprio scopo su questa Terra. Perché ciò avvenga, dovrebbe svanire l’epicentro dell’inferno in cui questo bellissimo angelo è sprofondato, che è l’avidità, da cui provengono tutti i mali che lo assillano da sempre. L’Uomo è un essere che ha avuto l’onore di essere illuminato da un bagliore prezioso, ma che brancola nel buio per le strade della paura. Ma c’è un commovente cielo stellato che ci sovrasta ad ogni passo. Bisogna avere fiducia e cercare la propria stella guida. Che è fuori, ma che ci sorride anche dentro.
Evelin uno dei prossimi obiettivi?
La nostra associazione italo-tedesca è nata dall’aspirazione di avvicinare le due culture, di creare opportunità di incontro e scambio, per un’amichevole convivenza sia a livello istituzionale che interpersonale. Abbiamo a cuore non solo la comprensione tra i due popoli, ma cerchiamo anche di stimolare una vera propria collaborazione, che abbia lo scopo di arricchirsi vicendevolmente, prima di tutto sul piano umano e culturale.
Avendo svolto sia la mia formazione universitaria che il mio percorso lavorativo in Italia e Germania attraverso proficue cooperazioni, desidero far crescere dei frutti belli che possano essere raccolti dai due popoli.
Così abbiamo ideato e realizzato negli ultimi anni diversi progetti culturali che si rivolgono ad entrambi le nazioni, come il progetto internazionale Good together o quello per i licei linguistici Gut zusammen.
Ma di particolare importanza è per noi l’arrivo de La volpe Sophia nei paesi di lingua tedesca. Il nostro prossimo obiettivo infatti, è l’entrata di questo progetto, rivolto ad un pubblico di tutte le età, in Germania, Svizzera e Austria.
Importanti istituzioni come l’Ambasciata della Germania a Roma e il Consolato Onorario della Germania a Napoli, dovremmo averle tra i primi sostenitori. Una diretta collaborazione con l’università Leuphana di Luneburgo (Germania), dipartimento di filosofia, è già prevista.
Cosa ammiri di più del nostro modo di affrontare la vita? E cosa di meno?
Una grande insegnamento che gli italiani mi hanno dato è quello di vivere la vita in modo gioioso, giocoso e leggero. Perché più importante di un cielo senza nuvole (che i tedeschi spesso possono solo sognare) è sapersi portare il sole nel cuore. Come dice La volpe Sophia: “SOLARE”.
Mi auguro invece in futuro più curiosità - grande dote della volpe animata – da parte degli italiani nel voler conoscere meglio la Germania e la sua gente.