Verso i cent'anni dalla nascita del Partito Comunista in Italia (terza parte)
Gli scissionisti escono dal Goldoni intonando l'Internazionale e si dirigono in corteo verso il San Marco affiancati (e vigliati) da nugoli di carabinieri e guardie regie. Piove a dirotto. Il teatro San Marco è un edificio fatiscente che durante la guerra era stato adibito a deposito militare.
L'incuria vi ha provocato ampi squarci sul tetto e buche nel pavimento. Le finestre sono senza vetri, i palchi senza parapetti, i tendaggi sudici e sbrindellati. Un luogo desolato e saturo di umidità. Non ci sono neanche sedie o panche: la sparuta assemblea è costretta a rimanere in piedi per tutto il tempo dei lavori. Ogni tanto dal soffitto piomba giù uno scroscio d'acqua e la
platea si ricopre d'ombrelli. È in questo luogo, e in queste condizioni, che si svolge il I Congresso del Partito Comunista d'Italia. Lo statuto, l'organizzazione e lo spirito della nuova formazione politica rispecchiano la personalità e le idee di Amedeo Bordiga.
L'appartenenza al PcdI dovrà essere una milizia nel senso più rigoroso: basteranno infatti tre assenze ingiustificate alle assemblee di sezione per essere espulsi dal partito. Gli aderenti sono pochi ma decisi, in contrapposizione -come si legge- alla <<enorme ventrata di abulici, timorosi e opportunisti che oggi deforma e appesantisce il partito socialista>>. La scissione tra socialisti e comunisti è la conseguenza inevitabile dei contrasti che hanno da tempo diviso il partito socialista ed è il risultato dell'azione congiunta del gruppo bordighiano e di quello ordinovista.
La guida del PcdI va naturalmente all'ingegnere Bordiga che ne rimarrà il capo indiscusso per alcuni anni pur senza assumere mai formalmente il titolo di segretario. Gramsci continua a rimanere nell'ombra, e con lui il gruppo di 'Ordine nuovo', rassegnato a un ruolo di pura elaborazione teorica. La secessione comunista lascia il controllo del PSI alla vecchia maggioranza massimalista, sempre sotto la guida di Serrati, che però si ritrova svuotata di proposta politica, mentre il gruppo riformista (che è il vero portatore di un progetto alternativo rispetto a quello comunista) resta relegato in una posizione marginale.
Per saperne di più:
Verso i cent'anni dalla nascita del Partito Comunista in Italia
Verso i cent'anni dalla nascita del Partito Comunista in Italia (seconda parte)