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In trasferta a Gaeta (prima parte)

Scritto da Antonio Capotosto Il . Inserito in Port'Alba

Gaeta

Gaeta, meta (da qualche anno non solo estiva) di tanti turisti provenienti dalla Campania. Mitico e avvolto da leggende l'origine del nome di Gaeta (Cajeta). Virgilio (Eneide, VII, 1-4), ove morì la nutrice di Enea, avrebbe dato il nome al luogo.

E Dante, quasi a significare la storicità del poema virgiliano, confermò l'avvenimento (Inferno, XXVI, 92). Nell'età romana Gaeta divenne un rinomato luogo di villeggiatura di vari imperatori, consoli e ricche famiglie patrizie; come notò Cicerone, nel 66 a.C., fu anche un porto di notevole importanza. Sin dall'ultimo secolo della Repubblica, sulle circostanti colline, lungo la lunata spiaggia della rada di Gaeta e su tutta la costiera verso Sperlonga, sorsero grandiose ville con giardini e piscine, ninfei, templi e mausolei di cui restano imponenti testimonianze. Ancor oggi si ammirano le tombe dei consoli Lucio Munazio Pianco, sulla sommità di Monte Orlando, e di Lucio Sempronio Atratino, sul versante settentrionale dell'omonimo colle.

Nell'alto Medioevo, per la posizione della penisola alta e rocciosa, Gaeta divenne una rocca munita, cioé un castrum, costituendosi verso la metà del secolo IX in autonomo e fiorente ducato, oltre che sede vescovile, e dando inizio così ad un intenso commercio marittimo nel Mediterraneo. Il ducato di Gaeta rappresentò, altresi, un'entità di notevole importanza tra il mondo cristiano e quello saraceno (battaglia del Garigliano, 915), tra lo Stato della Chiesa, la Terra S.Benedicti, i ducati e i principati longobardi e bizantini dell'Italia meridionale. L'originario nucleo urbano sull'estrema parte orientale del promontorio si era sviluppato digradando verso il mare e occupando lo spazio fin quasi alle prime falde di Monte Orlando.

Due cinte murarie si ebbero al tempo di Docibile I (867/906) e di Giovanni I (877/933): la prima racchiudeva l'abitato più antico intorno alle chiese di S.Lucia e di S.Caterina per poi proteggere il versante rivolto alla rada, nei pressi della porta Dominica e del palazzo di Dicibile I, e risalire l'altura fin dove poi sorse la parte superiore del castello; l'altra cingeva l'area abitata sviluppatasi fino all'attuale piazza Commestibili, venendo così a difendere il settore urbano più esposto ad eventuali assedi nei primi decenni del X secolo e dominato dal palazzo-torre di Giovanni I, patrizio imperiale.

Contemporaneamente alla formazione della civitas ducale si venne a costituire -lontano dalle mura- sulle prime pendici di un colle, che poi avrà il nome dei Cappuccini (dalla metà del sec. XVIII), un modesto insedimento di pescatori e agricoltori attorno alla chiesa dei SS. Cosma e Damiano (è il nucleo originario del 'Borgo di Gaeta').