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In trasferta a Gaeta (terza parte)

Scritto da Antonio Capotosto Il . Inserito in Port'Alba

A Gaeta

La configurazione topografica di Gaeta appare chiara notando la disposizione delle sue due sezioni: la più antica e di maggiore interesse artistico-monumentale è rappresentata da quella di S.Erasmo; l'altra è quella di Porto Salvo che, con la parte urbana formatasi dalla metà degli anni '20 del secolo scorso, occupa l'arco costiero fino a Conca e le aree di Montesecco, Serapo, Atratina, Catena, Cuostolo e Cappuccini nonché gli altri spazi pianeggianti e collinari, a monte della via Flacca.

Iniziando a percorrere, attraverso il lungomare Giovanni Caboto, il nucleo più antico della città si incontrano tre porte: la prima aperta nel complesso delle fortificazioni volute da Carlo III (1737): le altre due -disposte ad angolo retto rispetto al percorso stradale- rappresentavano l'accesso alla città-fortezza in seguito alle opere di difesa di Carlo V (1538). Si giunse così alla chiesa della SS. Annunziata, la cui costruzione originaria è datata 1321.

Il munumento gotico con navata unica suddivisa in quattro, composta ad abside quadrata fu rinnovato con splendide decorazioni barocche del 1621. La facciata, opera di Andrea Lazzari, con orologio soprastante e campanile a vela dei primi del Settecento (altro campanile a vela è dalla parte dell'abside) ha avuto un radicale restauro nel 1988; altri importanti rifacimenti sono stati poi eseguiti nelle strutture del tetto e nell'interno della chiesa.

Lungo il fianco sinistro si apre un portale gotico della prima costruzione. Di particolare interesse artistico è, dietro la chiesa, la cappella dell'Immacolata o “Grotta d'oro” con volta a botte, costituita da cassettoni lignei intagliati e dorati (restauri negli anni 1955/56 e 1989). Alle pareti sono i dipinti su tavola di G.F. Criscuolo e di alcuni suoi allievi (“Storie della vita di Gesù e di Maria, 1531/35). Sull'altare, in posizione centrale, è la tela dell'Immacolata (circa 1582), opera di Scipione Pulzone, pittore gaetano (1550/98).

I quattro quadri laterali (S.Rocco, S.Pietro, S.Paolo e S.Sebastiano) e quello nella lunetta (Adorazione dei Magi) sono, invece, del Criscuolo. Davanti all'Immacolata si raccolsero in preghiera i pontefici Pio IX (1848/49) e Giovanni Paolo II (25 giugno 1989). Proseguendo per il lungomare si giunge in piazza Caboto e poi in piazza Traniello ove è la Gran Guardia, edificio neoclassico con portico, opera di P.Paolo Ferrari (1786). Continuando per via Duomo si oltrepassa la chiesa di S. Maria della Sorresca (edificio di pianta ottagonale degli anni 1617/35) per giungere al Palazzo De Vio, sede di una mostra permanente di opere artistiche dal 1976. Nelle sale vi sono affreschi, tavole e tele dall'XI al sec.XVIII, quasi tutti recuperati dalle chiese di Gaeta abbandonate o chiuse al culto.

Per saperne di più:

In trasferta a Gaeta (prima parte)

In trasferta a Gaeta (seconda parte)