Mateusz Choróbski e Namsal Siedlecki in esposizione presso la Chiesa di San Giuseppe delle Scalze
La Chiesa di San Giuseppe delle Scalze a Pontecorvo a Napoli ospita una mostra che coinvolge due tra le più interessanti presenze del panorama creativo contemporaneo, Mateusz Choróbski (Radomsko, 1987) e Namsal Siedlecki (Greenfield, 1986). La mostra, a cura di Pier Paolo Pancotto, sarà visitabile fino al prossimo 30 maggio 2021 ed è promossa dalla Collezione Agovino, Napoli.
L’esposizione pone in dialogo, per la prima volta in forma individuale (dopo un primo incontro avvenuto in occasione della mostra collettiva #VillaMedicimylove, Académie de France à Rome, Villa Medici, 2019) due interpreti differenti per storia, generazione e cultura, associati da una comune sensibilità verso i temi della storia, del tempo e della materia, orientamento esplicitato da ciascuno di essi con modalità proprie legate, naturalmente, alla loro vicenda personale e professionale, ma in grado di presentare inattesi, a volte sorprendenti, punti di convergenza.
Infatti, se Mateusz Choróbski riflette su suddette tematiche attraverso un variegato insieme di modalità espressive, quali scultura, video, performance ed altro, Namsal Siedlecki lo fa affidandosi soprattutto al linguaggio plastico. L’esposizione si delinea, pertanto, come una sorta di colloquio virtuale su temi condivisi (per quanto analizzati da differenti punti di vista) tra Choróbski e Siedlecki, in particolare quello del sacro, rivisitato secondo la propria specifica esperienza e considerato, spesso, in relazione a istanze di carattere storico e sociale.
Tale dialogo, si concretizza sotto forma di un’unica grande installazione ideata per gli spazi barocchi della Chiesa di San Giuseppe delle Scalze e composta di opere recenti, molte delle quali concepite per l’occasione. In particolare, Choróbski (il cui esordio personale presso un’istituzione in Italia è avvenuto nel 2019 presso La Fondazione Nicola Del Roscio) elabora una propria, originale lettura della poetica barocca confrontandosi sia col tema della luce che con quello della scultura.
Siedlecki, invece, prosegue la propria riflessione sul dualismo vita/morte e i vari aspetti attraverso cui esso può esplicitarsi: quello della rigenerazione, del sacrificio, della memoria, del rito. Così, attraverso l’intervento di Choróbski e Siedlecki, la Chiesa delle Scalze rigenera idealmente le proprie funzioni originali, colmandosi di un’atmosfera densa di spiritualità e di richiami ad una rinnovata dimensione mistica e religiosa.