PER PROCIDA CAPITALE DELLA CULTURA EVENTI DAL VIVO E SUL WEB
Importanti passi in avanti per Procida capitale della cultura 2022. Anzitutto, è stato sottoscritto un Accordo di collaborazione tra la Regione e il Comune di Procida per la realizzazione del programma di “Procida Capitale italiana della Cultura 2022”. L’Accordo prevede, tra l’altro, l’istituzione di una cabina di regia per coordinare, realizzare e monitorare gli interventi.
La Cabina, insediatasi a Palazzo Santa Lucia, è presieduta dal presidente Vincenzo De Luca e così composta: per la Regione, l’assessore al Turismo Felice Casucci, il direttore generale alle Politiche culturali e Turismo Rosanna Romano, la già vicepresidente della Scabec Teresa Armato; per il Comune di Procida, il sindaco Dino Ambrosino, il direttore del progetto Agostino Riitano, la storica Raffaella Salvemini.
La Regione si impegna a svolgere un ruolo di raccordo tra gli enti coinvolti e nello specifico a mettere in campo: azioni di comunicazione per la promozione degli eventi e il rilancio delle isole, dell’area flegrea e delle zone costiere; azioni di accompagnamento anche mediante il finanziamento di eventi culturali e azioni di digitalizzazione per la fruizione del programma. Il comune di Procida, soggetto attuatore di tutti gli interventi, si impegna, dal suo canto, ad attuare le strategie così come previste dal dossier di candidatura “La cultura non isola” – valutato dal Ministero della Cultura e approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 29 gennaio – e a concordare con la Regione le modalità di realizzazione degli interventi previsti.
La cerimonia di inaugurazione di “Procida capitale italiana della cultura” si terrà il 22 gennaio 2022. Sono in corso i preparativi, ma per ora il programma è top secret: sarà presentato a giugno. Di certo, rilancerà il tema “La cultura non isola”: slogan coniato prima della pandemia e che oggi – dice il direttore Agostino Riitano – «assume un significato più ampio: dopo la epidemia, c’è desiderio di vita normale e soprattutto di quella offerta culturale per troppo tempo negata».
Ma qualcosa già emerge: sarà un programma ibrido, in presenza e su web. «Sia chiaro – precisa Riitano – non stiamo pensando solo alla riproduzione in streaming degli eventi che si svolgono in presenza. Ma, utilizzando la piattaforma della Regione Campania “Ecosistema digitale” vogliamo creare un luogo che genera contenuti virtuali. In altre parole, eventi “nativi digitali”».