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A PAESTUM ARRIVA JORIT, ED IL CONTEMPORANEO SI FONDE CON L’ANTICO

Scritto da Matteo Zapelli Il . Inserito in Port'Alba

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Paestum, nota anche come Pesto, è un'antica città della Magna Grecia chiamata dai Greci Poseidonia in onore di Poseidone, ma devotissima ad Atena ed Era. Dopo la sua conquista da parte dei Lucani venne chiamata Paistom, per poi assumere, sotto i romani, il nome di Paestum. L'estensione del suo abitato è ancora oggi ben riconoscibile, racchiuso dalle sue mura greche, così come modificate in epoca lucana e poi romana.

 

Oggi è tra le città antiche più famose al mondo per l’abbondanza di reperti archeologici che sono stati rintracciati nel corso degli anni: da quelli della cinta muraria, alla Via Sacra, passando per i templi, miracolosamente intatti. Ma oggi Paestum non è soltanto un sito archeologico di rilevanza internazionale, bensì un centro artistico che richiama anche gli artisti più quotati a livello nazionale, come Jorit, che nei pressi della pineta, ha realizzato un dipinto raffigurante un bambino africano. Queste le sue parole:

«A Paestum abbiamo realizzato un dipinto un po’ insolito. Su un pannello, qui vicino al mare, in condizioni bellissime, insieme a tantissima gente dopo un periodo di lontananza. È difficile spiegare un’opera, è difficile dire quello che voglio esprimere perché lo faccio appunto attraverso i colori e non con le parole. È un bambino nero, evidentemente nero, e sotto c’è una frase molto emblematica.

Noi ci lamentiamo, ci preoccupiamo tanto, dei problemi che abbiamo qui, anche con persone che provengono dall’Africa, magari in condizioni di povertà assoluta – sottolinea l’artista – Però dobbiamo renderci conto che da secoli noi andiamo là, sfruttiamo il continente, rubiamo le risorse e lo rendiamo povero. Per cui molte di queste persone sono costrette ad emigrare. Vorrei che tutti potessero rimanere nel loro Paese, sarebbe la cosa più bella, così come molti miei amici, costretti ad emigrare all’estero o ad andare al nord dell’Italia come se fosse l’estero. Vorrei che tutti potessero rimanere nella propria terra e non fossero costretti ad emigrare».

Un fiore all’occhiello per una città che si sta continuamente rinnovando e si sta decisamente affermando tra le mete turistiche della nostra splendida regione.