fbpx

Lo studio universitario: linee guida per orientarsi (prima parte)

Scritto da Vitaliano Corbi Il . Inserito in Port'Alba

Organizzare il pomeriggio di studio 800x675

Cosa significa pianificare e organizzare? Organizzare significa stabilire quali sono le attività più importanti per sé, quindi le priorità individuali, e solo in base a ciò si possono pianificare le giornate. Per esempio, se si dà priorità al tempo libero, è importante iniziare a ritagliarsi delle ore per lo studio. Occorre iniziare gradualmente, e man mano aumentare le ore che si dedicano allo studio. Ciò non significa rinunciare al proprio tempo libero ma evitare che un’attività prevalga nettamente sull’altra.

In base alle priorità e agli impegni, quindi, è possibile pianificare le giornate. Pianificare, infatti, vuol dire assegnare attività alle diverse ore del giorno che si hanno a disposizione. Dunque, alla larga dalla demoralizzazione: organizzati non si nasce, si diventa. Tutti possiamo imparare a farlo.

Bisogna tener conto del fatto che si potrebbero incontrare degli imprevisti durante le giornate, con il risultato di non portare a termine quanto ci si era prefissato. Proprio per questo è giusto mettere in atto un’organizzazione flessibile: non accade niente se in un determinato giorno non ci sarà più l’iniziale corrispondenza tra le attività e le fasce orarie o se la quantità di lavoro risulterà minore. Si avrà modo di recuperare il tempo perso. Essere troppo rigidi con sé stessi non è altro che deleterio.

Ma adesso, proviamo a sfatare alcuni miti:

  1. Organizzare e pianificare è tempo perso: assolutamente falso, organizzare e pianificare possono essere un reale aiuto e uno stimolo per raggiungere gli obiettivi. Aiutano a essere attivi e a reagire alle situazioni non previste; servono a impostare la strada verso cui ci si vuole dirigere, al fine di prendere decisioni in modo accurato e riflessivo, scongiurando il rischio di procrastinare all’infinito il da farsi, aumentando la produttività.
  2. Bisogna assolutamente fare quanto si è pianificato: a differenza di ciò che si può pensare, una pianificazione rigida non è una pianificazione perfetta, anzi, può portare a un momento di stasi al primo imprevisto che subentra, quindi a un blocco sia fisico che mentale, difficilmente superabile. Al contrario, una qualità decisiva della pianificazione è la flessibilità. Sbagliando, si impara a correggere il tiro in corso d’opera. Non bisogna, infatti, colpevolizzarsi per ciò che non si è riuscito a fare, ma bisogna imparare a ridefinire la struttura della pianificazione.
  3. La pianificazione è solo a breve/lungo termine: falso, la pianificazione si basa su 3 livelli, a lungo, medio e a breve termine. Il primo, ad esempio, in vista di un esame che si vuole superare o di una laurea da conseguire. È importante raccogliere tutte le informazioni riguardanti l’obiettivo che ci si è prefissati. Questo livello può essere immaginato come un contenitore, all’interno del quale sono riposte tutte le informazioni utili per il raggiungimento dei propri scopi. Può essere utile, in questo caso, essere quanto più specifici possibili, perché è da qui che si attinge per porsi gli obiettivi dei livelli successivi. Il secondo livello è invece quello a medio termine, che potrebbe coincidere con una pianificazione settimanale. Questo livello permette di stabilire degli obiettivi numerici settimana dopo settimana. Il terzo livello, invece, è quello a breve termine, che per lo studente potrebbe essere una pianificazione giornaliera. Questo livello è fondamentale perché aiuta a combattere il possibile senso di frustrazione fornendo obiettivi piccoli e concreti da raggiungere.

Dunque, una volta che si è data forma al proprio piano settimanale, con molta attenzione e pensandoci attentamente, si può provare a capire se c’è un’attività che prevale su un’altra, rintracciando le cause di questa asimmetria. Utile è anche domandarsi se il tempo che è dedicato all’università sia equamente distribuito nel corso della settimana e se il tempo libero a disposizione è sufficiente per le attività di svago. Nel caso in cui si riscontrino evidenti difficoltà, non bisogna aver timore o vergogna di chiedere aiuto: lo sportello di orientamento di ogni università è aperto. I consulenti di orientamento aiutano a raggiungere gli obiettivi personali e accademici.