“Caravaggio, una nuova luce”, esposizione con realtà aumentata al Pio Monte della Misericordia
Il Pio Monte della Misericordia ospita il nuovo progetto “Caravaggio, una nuova luce”, che sarà disponibile al pubblico fino al prossimo 31 dicembre. L’iniziativa, realizzata in collaborazione con AR Tour, racconta in modo inedito la Cappella del Pio Monte attraverso un emozionante viaggio tra tecnologie innovative e nuove forme narrative, per rivivere una storia antica oltre quattro secoli.
L’esposizione consiste in un tour della Cappella, prodotto grazie a immagini, filmati e ricostruzioni virtuali, nuovi contenuti multimediali che potranno essere fruiti attraverso occhiali 3d che utilizzano la tecnologia della realtà aumentata per un vero e proprio salto indietro nel tempo.
Questo progetto del Pio Monte della Misericordia, basato sulla tecnologia della realtà aumentata, è di grande interesse perché testimonia l’attitudine dell’Ente a sperimentare soluzioni particolarmente innovative, finalizzate a migliorare la propria capacità di dialogo con il proprio pubblico, accrescendo di conseguenza la capacità di attrazione nei confronti dei visitatori, attuali e potenziali.
L’adozione di nuove forme di storytelling, rese possibile da tecnologie come quelle degli occhiali 3D, consente di proporre una narrazione molto coinvolgente, attraverso cui raccontare non solo il capolavoro del Caravaggio, ma anche le altre opere della Cappella e della Quadreria e, più in generale, le finalità dell’Ente, ricordando agli utenti che l’arte è a servizio del bene comun.
Indossando gli occhiali 3D, il visitatore è immediatamente calato nell’epoca e accompagnato nella visita della Cappella del Pio Monte da un protagonista d’eccezione: Giovan Battista Manso, uno dei primi governatori del Pio Monte, interpretato dall’attore Peppe Celentano.
Manso fa da narratore, facendo immergere il visitatore nel quadro de “Le Sette opere di Misericordia”, spiegando minuziosamente i motivi per cui Caravaggio giunge a Napoli, mentre i personaggi del dipinto prendono vita in sequenza. È l'occasione per raccontare al visitatore non solo chi sono, ma anche quale opera della Misericordia rappresentano. Il finale si chiude con l’invito di Manso a visitare l'intero complesso, che al piano nobile custodisce una meravigliosa Quadreria.
Il racconto viene arricchito, inoltre, da numerose opere di artisti come Gaspar van Wittel, Antonio Joli, Jusepe de Ribera, Andy Wharol per le vedute del Vesuvio, Micco Spadaro per scene di popolo, Luca Giordano per alcuni dettagli che ricostruiscono il periodo della peste a Napoli e Vincenzo Migliaro per la restituzione pittorica della città partenopea.