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La guerra delle correnti (prima parte)

Scritto da Vitaliano Corbi Il . Inserito in Port'Alba

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Fine del diciannovesimo secolo, alba della Seconda Rivoluzione Industriale. Thomas Alva Edison ha appena presentato la sua lampadina elettrica all’Esposizione Mondiale di Parigi: la transizione verso l’utilizzo dell’elettricità come principale risorsa energetica è appena iniziata.

Lo stesso Edison, con la sua azienda, la General Electric, sogna di poter mettere le mani sulla distribuzione di elettricità a livello globale. L’impresa, però, non è facile: l’imprenditore statunitense, infatti, si trova costretto a scegliere tra l’investire nella distribuzione tramite corrente continua o tramite corrente alternata. Edison sceglie la prima, ignorando i suggerimenti di uno dei suoi lavoratori più brillanti: Nikola Tesla. Quest’ultimo infatti, essendo un fisico, e quindi conoscendo le potenzialità della corrente alternata, si schierò con George Westinghouse e la sua Westinghouse Electric per competere con Edison: è iniziata la cosiddetta “guerra delle correnti”.

Prima di parlarne, però, una piccola precisazione: che differenza c’è tra corrente continua e corrente alternata? Il concetto è molto semplice: la corrente elettrica è detta continua (anche chiamata DC) quando scorre in una sola direzione, mentre viene detta alternata quando il suo flusso cambia direzione periodicamente. Per visualizzare meglio quest’ultimo concetto, basta pensare ad una semplice analogia con il flusso dell’acqua: un pistone che induce in un tubo un movimento alternato (avanti e indietro).

La “guerra delle correnti” è stata quindi la competizione commerciale per il controllo della distribuzione dell’energia elettrica. Thomas Edison costruì a New York Pearl Street, la prima azienda elettrica ad essere impiantata negli Stati Uniti, con lo scopo di fornire corrente continua all’isola di Manhattan. La distribuzione avveniva a livelli di tensione particolarmente bassi (100 V), dato che gli unici apparecchi da alimentare erano le lampadine ad incandescenza, brevettate dallo stesso Edison, che avevano appunto bisogno di una tensione pari a circa 100 V.